Integrazione tra il posto di lavoro fisico e virtuale: come i diversi modelli di lavoro ibrido rivoluzionano il mercato del lavoro e richiedono nuove configurazioni delle pratiche di gestione organizzativa e delle risorse umane
Abstract
Nel marzo 2020, un vasto esperimento di lavoro da remoto è iniziato in modo improvviso quasi in tutto il mondo. L'Italia è stata tra i primi e più colpiti paesi, tanto che nel 2020 circa 8.000.000 di dipendenti hanno iniziato a lavorare da casa, mentre il numero medio di lavoratori a distanza prima del lockdown in Italia era di circa 500.000. La crescita del lavoro da remoto a causa del COVID-19 ha accelerato alcune tendenze già in corso, come la connettività e la virtualizzazione del lavoro di squadra che influenzano lo stile di supervisione richiesto nelle organizzazioni distribuite. Come evidenziato da recenti sondaggi sul mercato del lavoro, gli esperti hanno stimato una crescita a lungo termine di questa tendenza e un numero crescente di dipendenti che lavorano in arrangiamenti ibridi. Se il futuro del lavoro è descritto come ibrido - cioè, dipendenti che svolgono alcuni compiti in ufficio e altri virtualmente - diventa fondamentale comprendere le implicazioni che questi cambiamenti genereranno per le organizzazioni e il mercato del lavoro. In questo scenario, il presente progetto mira a condurre uno studio esplorativo su questo fenomeno emergente e ancora poco indagato.
Un primo obiettivo del progetto è districare la vasta categoria del lavoro ibrido, identificando le dimensioni salienti che possono aiutare a identificare diverse combinazioni tra i due poli del continuum lavoro virtuale-fisico. Alcune delle dimensioni che il progetto considererà sono i tipi di interdipendenza tra i compiti e le caratteristiche del lavoro che influenzeranno le decisioni sulla flessibilità di spazio e tempo.
Il secondo obiettivo è far luce sulle implicazioni dell'adozione di diversi modelli di lavoro ibrido. Il progetto contribuirà a questo dibattito adottando tre diverse prospettive. A livello organizzativo, il progetto analizzerà le soluzioni di design che risultano essere efficaci in contesti di lavoro ibrido, esaminando la combinazione di meccanismi di coordinamento con un'attenzione specifica all'uso delle tecnologie digitali e ai comportamenti di leadership. A livello individuale, i nuovi arrangiamenti lavorativi sfidano le organizzazioni a cambiare i loro sistemi di gestione delle prestazioni al fine di influenzare il comportamento e le prestazioni delle persone. Infine, da una prospettiva macro e di sistema, la ricerca indagherà come la diffusione del lavoro ibrido per specifiche categorie di professionisti sta, da un lato, ampliando l'estensione geografica del mercato del lavoro target per gruppi di aziende e, dall'altro, sta creando seri problemi di carenza di competenze per interi settori in determinate aree locali, generando anche disuguaglianze più profonde tra i sistemi industriali.
Il progetto si concentrerà su una specifica categoria di lavoratori, i white collars, poiché è la più esposta a questo fenomeno emergente. Coerentemente con la natura esplorativa della ricerca, verrà implementato uno studio di caso multiplo qualitativo così come un design narrativo, selezionando contesti organizzativi sia nel settore privato che pubblico, che stanno sperimentando diversi modelli di lavoro ibrido.
Partenariato
- Ca’ Foscari
- Università di Pisa
Importo del progetto
Importo totale del progetto Euro 185.712
Importo del progetto Uniud Euro 65.000
Finanziamento Uniud Euro 10.854
Durata
- Data avvio progetto: 28/9/23
- Data conclusione progetto 27/9/25
Docente di riferimento
Francesca Visintin