Dipartimento di Medicina dell’Ateneo e Clinica neurologica e di neuroriabilitazione dell’Asufc

Malattie neurodegenerative, dalla diagnosi precoce alla terapia di precisione: prevenzione e trattamenti

Il 10 e 11 aprile all’auditorium della Biblioteca scientifica

Fare il punto sulla diagnosi precoce e sulla terapia di precisione nel campo delle malattie neurodegenerative, in particolare tra le più frequenti, Alzheimer e Parkinson. È l’obiettivo del convegno nazionale “La neurodegenerazione: sfida del 3° millennio” che si terrà all’Università di Udine il 10 (dalle 14.30) e 11 (dalle 8.30) aprile nell’auditorium della Biblioteca scientifica (via Fausto Schiavi 44, Udine). L’appuntamento è organizzato dal Dipartimento di Medicina dell’Ateneo friulano e dalla Clinica neurologica e di neuroriabilitazione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc). I lavori si apriranno con i saluti del rettore, Roberto Pinton, e del direttore generale di Asufc, Denis Caporale.

Seguiranno due letture. L’assessore alla salute, politiche sociali e disabilità della Regione Friuli Venezia Giulia, illustrerà “Le trasformazioni della sanità per una società che invecchia”. Introdurrà la lettura Gian Luigi Gigli, professore senior di neurologia dell’Ateneo friulano. Il presidente della Società italiana di neurologia, Alessandro Padovani, spiegherà invece “L’importanza dell’accuratezza diagnostica e della diagnosi precoce nella clinica”. La lettura sarà presentata dalla coordinatrice scientifica del convegno, Mariarosaria Valente.

La situazione in regione

Il progressivo invecchiamento della popolazione aumenta l’incidenza delle malattie neurodegenerative. In Friuli Venezia Giulia queste patologie colpiscono oltre 31mila persone su un milione duecentomila abitanti circa, di cui oltre 320mila con più di 65 anni. Da qui l’urgenza di mettere in atto su tutto il territorio processi per giungere a una diagnosi di precisione sempre più precoce.

«È questa, infatti – spiega Mariarosaria Valente, docente di neurologia dell’Ateneo friulano e direttrice della Clinica neurologica e della Scuola di specializzazione in neurologia –, l’unica strada per rendere accessibili a chi può giovarsene trattamenti che diventano sempre più evoluti e costosi, ma anche per indicare percorsi, comportamenti e azioni utili alla prevenzione.

«Il tema è di grande attualità – sottolinea la professoressa Valente – perché l’aumento dell’aspettativa di vita e la denatalità stanno plasmando sotto i nostri occhi profonde modificazioni del tessuto sociale. Rispetto all’aumento dell’incidenza e della prevalenza delle malattie neurodegenerative vi è oggi la possibilità di disporre di terapie più mirate e innovative, ma molto costose».

«Ma – evidenzia Mariarosaria Valente – il loro forte impatto sulla spesa farmaceutica, obbliga la sanità pubblica a porsi l’obiettivo di una diagnosi più accurata e precoce, nella speranza di incidere con efficacia sul decorso naturale di queste malattie, evitando al tempo stesso un inutile dispendio di risorse. Quindi è compito delle strutture sanitarie dedicate alla neurologia offrire alla popolazione gli strumenti diagnostici più raffinati e verificare le indicazioni dei nuovi trattamenti. L’altro compito della neurologia – rimarca infine la professoressa Valente – è quello di indicare alle persone percorsi utili alla prevenzione del danno infiammatorio e degenerativo del cervello».

Nutrizione e microbiota

Il convegno dedicherà un’attenzione particolare al ruolo della nutrizione e del microbiota nel controllo della neuroinfiammazione e della neurodegenerazione. Ma anche a interventi innovativi e d’avanguardia come il trapianto di microbiota fecale. Verranno inoltre esaminati e proposti alcuni modelli per la riorganizzazione dei servizi e le trasformazioni della sanità pubblica indispensabili per la sostenibilità di cure di qualità a una platea sempre più vasta.

Il programma

La prima sessione del convegno, giovedì 10 aprile, sarà dedicata al tema della “Diagnosi” (moderano Serena D’Agostini e Marco Colizzi). Interverranno: Federica Agosta, “L’imaging di risonanza magnetica nella diagnosi e nell’identificazione dei candidati al trattamento precoce”; Diego Cecchin, “Il ruolo della medicina nucleare”; Gianluigi Zanusso, “I biomarkers liquorali”; Giovanni Ermanis, “La nuova frontiera dei biomarkers ematici, salivari e cutanei”; Christian Lettieri, “Il contributo della neurofisiologia clinica”.

Il giorno seguente, venerdì 10 aprile, dalle 8.30, prenderanno la parola, sempre sulla diagnosi (moderano Giuseppe Damante, Luca Valentinis, Lorenzo Verriello): Caia Mio, “L’importanza della genetica”, Mariarosaria Valente, “Disbiosi, neuroinfiammazione e neurodegenerazione: profilazione del microbioma a fini diagnostici”, Francesco Bax, “Neurodegenerazione e small vessel disease”, Giovanni Merlino, “L’encefalopatia mista ha un’identità nosologica?”, Francesco Janes, “L’overlapping diagnostico”, Chiara Prezza, “La diagnostica neuropsicologica”, Andrea Bernardini, “Il REM behavior disorder nelle alfa-sinucleinopatie”.

Nella seconda sessione, su “Società e servizi” (moderano Alessandro Cavarape e Gian Luigi Gigli), parleranno: Annachiara Cagnin, “Riorganizzazione dei servizi per la malattia di Alzheimer, l’esperienza del Veneto”, Davide Rondoni, “Peso o ricchezza. Durata e senso”.

Seguirà la “special lecture” di Filip Scheperjans intitolata “Gut microbiota in Parkinson’s disease. From the basics to the clinic” presentata da Mariarosaria Valente.

I lavori riprenderanno con la terza e ultima sessione centrata sulla “Terapia” (moderano Enrico Belgrado e Pierluigi Dolso). Parleranno: Alberto Benussi, “Anticorpi monoclonali”, Francesca Filippi, “Approccio nutrizionale”, Annacarmen Nilo, “Uso dei probiotici”, Gaia Pellitteri, “Orexine e insonnia cronica”, Iacopo Cancelli, “Terapie sintomatiche”, Giada Pauletto, “La terapia dell’epilessia nelle malattie neurodegenerative”, Alessia Bassi, “La riabilitazione neurocognitiva”.

A seguire la discussione sui casi clinici (moderano Gaia Pellitteri e Alberto Vogrig).

Infine, Massimo Robiony, direttore della Clinica di chirurgia maxillo-facciale e del Dipartimento testa-collo e neuroscienze dell’Asufc presenterà la “Carta di Udine per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo”.

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