Io vivo altrove!
Titolo: Io vivo altrove! Regia: Giuseppe Battiston Soggetto: liberamente ispirato al romanzo Bouvard e Pécuchet di Gustave Flaubert Sceneggiatura: Giuseppe Battiston, Marco Pettenello Fotografia: Duccio Cimatti Montaggio: Giuseppe Trepiccione Produzione: Rosamont, Minimum Fax Media, Tucker Film, Rai Cinema, Staragara, con il contributo del Ministero della Cultura Origine e anno: Italia/Slovenia, 2023 Durata: 104’ Interpreti: Giuseppe Battiston (Fausto Biasutti), Rolando Ravello (Fausto Perbellini), Teco Celio (Padre Walter), Diane Fleri (Seraphine), Ariella Reggio (Sig.ra Gina), Roberto Citran (Venditore di trattori) |
Trama:
Un'improvvisa eredità spinge Fausto a proporre ad un amico di mollare tutto e trasferirsi nelle campagne del Friuli, praticando l'agricoltura e cercando l'indipendenza economica, nonostante i due non abbiano idea di come funzioni.
Commento:
Film di debutto alla regia dell’amato attore friulano Giuseppe Battiston. Chi meglio di lui per cogliere la bellezza rurale del territorio del Friuli Venezia Giulia in una cornice tipica della commedia e di un cinema profondamente attento al paesaggio del nord-est come quello del compianto Carlo Mazzacurati (alla sceneggiatura Pettenello)? I due protagonisti (al fianco di Battiston, Rolando Ravello) suscitano immediata simpatia, reincarnando l’immagine del sognatore dilettante e del desiderio di evasione, cara a tanti personaggi della letteratura (il film è un libero adattamento dell’incompiuto Bouvard et Pécuchet). Ma l’agricoltura, e soprattutto l’idea di poter vivere dei prodotti della terra, è veramente qualcosa che può essere attuato da improvvisati e inesperti? L’agro-ecosistema è altamente complesso, coinvolge numerosi settori a partire dalla chimica e dalla biologia fino ad arrivare all’economia e al marketing. Ci vuole passione, dedizione, soprattutto un’adeguata formazione per poter realizzare un progetto vincente in questo settore. Io vivo altrove! tratta infine di questo tema: seguire i propri sogni di riconnessione con la natura è l’importante spinta iniziale, ma per non fallire e realizzarli concretamente sono necessarie conoscenze e competenze proprie di questo meraviglioso settore che è l’agricoltura.
[Scheda a cura di Silvia Parenzan]