2022: I sopravvissuti
Titolo: 2022: i sopravvissuti (Soylent green)
Soggetto: dal romanzo Make Room! Make Room! di Harry Harrison Sceneggiatura: Stanley R. Greenberg Fotografia: Richard H. Kline Montaggio: Samuel E. Beetley Produzione: Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) Origine e anno: Stati Uniti d’America, 1973 Durata: 97’ Premi: Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films (1975): Golden Scroll Best Science Fiction Film; Avoriaz Fantastic Film Festival (1974): Grand Prize; Science Fiction and Fantasy Writers of America (1974): Nebula Award Best Dramatic Presentation. |
Trama:
New York, anno 2022. Milioni di abitanti vivono miseramente spartendosi spazio vitale e scarse razioni di plancton sintetico prodotte dalla multinazionale Soylent. La morte di un dirigente dell’azienda porta il poliziotto Thorn (Charlton Heston) a indagare sempre più a fondo i segreti dell’industria Soylent.
Commento:
A più di mezzo secolo dall’uscita in sala, Soylent Green continua a essere attualissimo, esprimendo tutto il suo disagio rispetto al presente e il pessimismo per un futuro minaccioso. Ambientato in un distopico (per allora) 2022, sembra riproporre delle certezze disturbanti rispetto all’attuale globalizzazione dei mercati e a un Occidente in crisi. L’eco dell’ansia dell’impatto del capitalismo sul nostro ambiente non solo è giustificata ma di grande attualità e dove l’aspetto più profetico è, forse, la rappresentazione dell’assoluta insensibilità di un sistema economico in cui regna sovrano il profitto e l’arricchimento di pochi.
In tal senso, merita attenzione la sequenza che apre il film: composta di sole immagini fisse, riesce a trasmettere efficacemente il ritmo vertiginoso dello sviluppo della modernità e dei suoi effetti. Autostrade intasate, ciminiere, strade affollate, mentre cataste di auto rottamate minacciano di prendere il sopravvento e la spazzatura si accumula in ogni angolo.
Altra visione lungimirante è l’accrescimento delle diseguaglianze sociali in relazione al cambiamento climatico: i più comuni prodotti alimentari sono appannaggio dei ricchi, la gente comune è costretta a vivere ammassata in strada, l’energia è autoprodotta. L’aspetto politico e di detection non sono i soli ad avere reso Soylent Green un cult della fantascienza distopica. Parallelamente all’indagine di Thorn (Charlton Heston) sull’omicidio del dirigente Soylent, percorriamo anche un nostalgico viaggio nel passato dei ricordi dell’anziano assistente Sol Roth (Edward G. Robinson in una commovente interpretazione) che ci restituisce tutta la nostalgia delle piccole cose che diamo per scontate e rischiamo di perdere.
[Scheda a cura di Alessio Culla]