Alcarràs - L'ultimo raccolto
Titolo: Alcarràs - L'ultimo raccolto (Alcarràs) Regia: Carla Simón Soggetto: Carla Simón, Arnau Vilaró Sceneggiatura: Carla Simón, Arnau Vilaró Fotografía: Daniela Cajías Montaggio: Ana Pfaff Produzione: María Zamora, Stefan Schmitz, Tono Folguera e Sergi Moreno Origine e Anno: Spagna, 2022 Durata: 120’ Premi: Orso d’oro al Festival di Berlino (2022) Interpreti: Jordi Pujol Dolcet (Quimet), Anna Otin (Dolors), Xènia Roset (Mariona), Albert Bosch (Roger), Ainet Jounou (Iris) |
Trama:
Da sempre, la famiglia Solé trascorre l'estate a raccogliere le pesche dal frutteto di proprietà ad Alcarràs, un piccolo villaggio della Catalogna. Quello che sta per arrivare potrebbe però essere l'ultimo raccolto dal momento che i Solé devono affrontare un imminente sfratto: i terreni sono destinati all'abbattimento dei peschi e all'installazione di pannelli solari. Per la prima volta, i Solé si ritroveranno ad affrontare disaccordi, un futuro incerto e la possibilità di perdere qualcosa di ancora più prezioso della loro stessa casa.
Commento:
Più tratti legano le caratteristiche di Alcarràs alla biografia della regista. Nonostante ciò, lo sguardo di Simón non cede mai al sentimentalismo o all’edulcorazione, ma vuole invece trasmettere quanto il lavoro dei campi determina tempi e ritmi dell’esistenza, definendo l’identità di chi ci si dedica; e quanto la privazione di esso implichi in primis perdere sé stessi. Soprattutto se ciò accade a causa di un paradosso del contemporaneo, per cui le coltivazioni tradizionali devono lasciare spazio a infrastrutture ecologiche che incarnano una spinta al miglioramento e alla salvezza, come le energie rinnovabili. Il pluripremiato Alcarràs è un film sulla memoria individuale e collettiva, composto di gestualità e rituali lenti, di racconti tramandati di generazione in generazione, di spazi e attese. Ci dimostra con le sue splendide inquadrature che l’unica risposta possibile a una minaccia d’estinzione, è continuare a fare l’unica cosa che si conosce e di cui si è capaci: imprimere nei ricordi quel mondo destinato a scomparire, opporsi all’oblio della perdita attraverso l’esercizio della memoria.
[Scheda a cura di Lucia Giacomazzi]