INFORMAZIONI SU

Obiettivi e sbocchi professionali

Di seguito sono riportati gli obiettivi formativi specifici, gli sbocchi professionali e una breve descrizione del progetto formativo del corso di laurea in Mediazione culturale (classe L-12) per un approfondimento consulta la sezione “Qualità della formazione” dal menu qui accanto.

Il corso di laurea in Mediazione culturale si pone come obiettivo primario quello di formare dei professionisti qualificati nell'ambito della mediazione linguistica e culturale. A questo obiettivo va aggiunta l'acquisizione di abilità relazionali, in lingue diverse, nel settore dei servizi, settore che rappresenta il principale ambito occupazionale di questa tipologia di laureati. Nel triennio in esame, il percorso formativo dello studente in Mediazione culturale si è consolidato nella sua strutturazione, articolandosi in due fasi successive, l'una di formazione e l'altra di impostazione metodologica: a) la prima fase è orientata alla formazione e al consolidamento delle competenze linguistiche ancorate allo specifico storico e culturale delle due lingue studiate, nonché al perfezionamento di adeguate competenze orali e scritte della lingua italiana;
b) la seconda fase prevede un approfondimento delle discipline linguistiche, antropologiche, storico-geografiche, educative, economico-giuridiche e relative alla ricerca di documentazione nella rete, teso all'acquisizione delle conoscenze di base necessarie alla mediazione interlinguistica e interculturale. In questo contesto, è inclusa anche la formazione alla traduzione per gli usi e negli ambiti della mediazione interculturale scritta.

Nello specifico, il Corso contempla discipline dell'area dell'italianistica, della linguistica, della storia, della geografia, dell’antropologia e delle discipline economico-giuridiche, che affiancano una significativa offerta di crediti relativi alle lingue e alle letterature e civiltà, volta a consentire agli studenti di accedere ad un elevato livello di competenza, sia scritta sia orale (livello B2/C1 secondo i descrittori del Quadro Comune di Riferimento del Consiglio d'Europa) nelle due lingue di studio, e di focalizzare l'attenzione sugli strumenti storico-comparativi per una analisi linguistica e culturale di testi settoriali e, in generale, di ogni atto comunicativo (scritto e parlato) a vocazione plurilingue. Oltre alle due lingue studiate, si prevede una competenza di base in una terza lingua (studiata al secondo anno).

Durante il percorso formativo lo studente verrà incoraggiato a utilizzare il programma Erasmus o altre iniziative svolte all'estero con risorse mirate (borse di studio e fondi per l'internazionalizzazione) che lo metterà nelle condizioni di saggiare e potenziare la sua reale competenza linguistica e le/gli fornirà l'occasione di un reale contatto con la cultura dei paesi di
cui studia la lingua. Mediante l'attivazione di tirocini e laboratori professionalizzanti viene inoltre messa alla prova la capacità di valutare il livello delle proprie competenze linguistico-culturali, nonché la capacità di calibrare tali competenze alle esigenze di specifici mercati lavorativi.

Durante l'anno accademico 2022/2023 il Cds ha introdotto importanti modifiche nell’offerta formativa curricolare, che puntano a caratterizzare e specializzare maggiormente il corso di studio dal punto di vista della formazione del mediatore interlinguistico e interculturale, attraverso discipline e laboratori dell’area antropologica, educativa, storica, economica, giuridica, oltre che rapportati alla ricerca di informazione e documentazione nella rete a scopi traduttivi. Si segnala, inoltre, l’introduzione in entrambi i curricula di Lingua e cultura araba e Lingua e cultura cinese come Lingue C (da studiare per una annualità, al secondo anno di corso). Entrambi gli insegnamenti si aprono a due realtà geopolitiche, culturali ed economiche in grande e rapido sviluppo, oltre che di enorme peso nei nuovi equilibri globali, offrendo agli studenti
fondamentali strumenti di conoscenza e comprensione di quei contesti linguistico-culturali, che permetteranno loro di interagire in modo efficace con interlocutori del mondo arabo e cinese in molteplici situazioni professionali, anche quando la lingua veicolare delle interazioni sia, per esempio, il francese oppure l’inglese.

A partire dall’a.a. 2024/2025 il corso offre la possibilità di conseguire un doppio titolo con il percorso in studi interculturali italo-francesi, il quale prevede la frequenza del secondo anno all’Università di Clermont-Auvergne.

Il corso di laurea risponde all'esigenza (particolarmente sentita in una regione come il Friuli Venezia-Giulia, storico crogiolo di lingue e culture diverse) di formare professionalità nell'ambito della mediazione culturale e linguistica tra l’Italia e i paesi europei ed extra-europei, con un’attenzione particolare per le realtà linguistico-culturali dell'Europa centrale e orientale.
Le/i laureate/i avranno una solida base linguistica, oltre che in italiano, in due lingue e nelle relative culture, nonché una competenza di base in una terza lingua. Un livello di conoscenza di base dell'inglese verrà comunque garantito, anche qualora lo studente scelga una terza lingua diversa.
Affiancheranno a queste abilità competenze teoriche e pratiche di mediazione, nonché conoscenze specifiche di carattere storico, geografico, antropologico, economico e giuridico, che consentiranno loro di inserirsi nel mondo professionale in tutti gli ambiti della mediazione interculturale e interlinguistica.
Oltre a consentire prospettive professionali concrete, il corso di laurea fornisce le basi culturali e scientifiche per proseguire gli studi in corsi di laurea magistrale; in particolare, consente la prosecuzione nel corso di Laurea magistrale in Traduzione e mediazione culturale.
Il corso di laurea intende non solo fornire alle studentesse e agli studenti una conoscenza approfondita di due lingue e due letterature e civiltà europee accompagnate da una conoscenza di base di una terza lingua europea o extraeuropea, ma anche garantire una solida competenza nelle metodologie della linguistica e la capacità di mettere in relazione la comprensione del mondo culturale espresso dalle lingue, letterature e civiltà di studio con il contesto italiano.
Il corso di laurea in Mediazione culturale prevede lo studio di due lingue fondamentali (tre annualità) e di una terza lingua annuale, che possono essere scelte fra le seguenti lingue: arabo, ceco, cinese, francese, inglese, polacco, romeno, russo, serbo e croato, sloveno, spagnolo, tedesco e ungherese. Al primo anno viene avviato lo studio delle due lingue, letterature e civiltà scelte come fondamentali, con il supporto di insegnamenti generali di linguistica, di storia e di letteratura italiana in grado di fornire i riferimenti essenziali per operare in un ambito plurilingue. Al secondo anno si consolida lo studio delle due lingue, letterature e civiltà fondamentali, a cui si affianca una terza lingua annuale, vengono rafforzate le competenze linguistiche, anche in relazione al contesto italiano, e si avviano le attività laboratoriali dedicate alla scrittura. Al terzo anno si completa lo studio delle due lingue fondamentali, si applicano gli strumenti della linguistica alla propria area d’elezione e si aggiungono alcune discipline funzionali a costruire un’ampia cornice antropologica, educativa, geografica, economica e giuridica su scala europea, con aperture alle realtà extra-europee, in cui si possano innestare le specificità dei contesti culturali delle singole lingue studiate. Vengono quindi approfondite, con un apposito Laboratorio professionalizzante, le conoscenze di base necessarie alla mediazione interlinguistica e interculturale, nonché le competenze trasversali richieste per svolgere attività di progettazione di eventi, comunicazione e
divulgazione culturale; al fine di completare la formazione è previsto un periodo obbligatorio di tirocinio o stage da svolgere in presenza, all’estero o in Italia, con il conseguimento di crediti formativi.

Mediatore linguistico e culturale
Funzione in un contesto di lavoro
Il laureato in Mediazione culturale è in grado di svolgere una funzione di orientamento culturale a beneficio di immigrati e/o minoranze etnico-linguistiche per favorire la loro integrazione. Interviene nel contesto di enti pubblici e privati, istituzioni scolastiche e formative, imprese e altri ambienti dove siano necessarie competenze di mediazione linguistico-culturale.

Competenze associate alla funzione
Il laureato in Mediazione culturale dovrà possedere una conoscenza di livello progredito o avanzato in due lingue di riferimento, nonché conoscenze di base in una terza lingua; dovrà possedere inoltre un solido corredo di competenze in ambito culturale, socio-economico, giuridico e storico-geografico per i contesti linguistici di riferimento.

Sbocchi professionali
Il mediatore linguistico e culturale potrà esercitare prevalentemente la sua professione presso gli Enti locali e più in generale nella Pubblica Amministrazione, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola, nel settore giudiziario (per es. nelle prefetture e nei tribunali). Considerata l’evoluzione delle sue competenze, il mediatore linguistico e culturale potrà risultare utile anche nelle aziende private che intrattengono relazioni internazionali.

Assistente linguistico a supporto delle attività produttive e delle organizzazioni pubbliche
Funzione in un contesto di lavoro
Il laureato in Mediazione culturale è in grado di svolgere attività professionali e relazionali nel campo dei rapporti internazionali, a livello interpersonale e di impresa (relazioni con l’estero, rapporti import/export; collaborazione nelle filiali all’estero di imprese italiane e/o di filiali straniere in territorio nazionale); è in grado inoltre di fornire servizi di redazione, in lingua straniera oltre che in italiano, di testi quali rapporti, verbali, corrispondenza, nonché traduzioni in ambito settoriale; può gestire ogni altra attività di mediazione linguistica e interculturale nelle imprese e all’interno delle istituzioni.

Competenze associate alla funzione
Il laureato in Mediazione culturale dovrà possedere, oltre a una conoscenza di livello progredito o avanzato in due lingue di riferimento, specifiche competenze relative ai contesti di esercizio della professione, dimestichezza con le tecniche, gli strumenti e le strategie della mediazione linguistica; sono inoltre necessarie buone capacità organizzative e comunicative, flessibilità e disponibilità nei confronti degli interlocutori.

Sbocchi professionali
L’assistente linguistico a supporto delle attività produttive e delle organizzazioni pubbliche potrà esercitare prevalentemente la sua professione presso le filiali all’estero di imprese italiane e/o nelle filiali straniere in territorio nazionale, e in genere in tutti i contesti aziendali che richiedano la conoscenza di lingue straniere e capacità di rapportarsi con lingue e culture diverse; potrà inoltre indirizzarsi verso organismi sovranazionali e organizzazioni non governative.

Assistente linguistico a supporto delle attività turistiche e ricettive
Funzione in un contesto di lavoro
Il laureato in Mediazione culturale è in grado di svolgere le attività di intermediazione e di accommodation associate al turismo; le sue competenze linguistico-culturali rappresentano un requisito essenziale per la trasmissione di contenuti e la costruzione di percorsi turistico-culturali e possono trovare applicazione sia negli ambiti tradizionali delle attività turistiche (agenzie di viaggi, alberghi), sia nei nuovi ambiti legati al web.

Competenze associate alla funzione
Il laureato in Mediazione culturale dovrà possedere una conoscenza di livello progredito o avanzato in due lingue di riferimento e dovrà essere in grado di applicare le conoscenze acquisite nei campi della gestione, dell’amministrazione e dell’organizzazione delle attività turistiche. Dovrà possedere solide competenze in ambito storico, geografico, artistico e culturale che gli consentano di soddisfare al meglio le esigenze dei gruppi turistici.

Sbocchi professionali
L’assistente linguistico a supporto delle attività turistiche e ricettive potrà esercitare prevalentemente la sua professione tanto presso enti privati come tour operator, agenzie turistiche e strutture ricettive, quanto presso musei ed enti pubblici che si occupano di promozione turistica e del territorio.

Operatore nell’ambito della mediazione scritta
Funzione in un contesto di lavoro
Il laureato in Mediazione culturale è in grado di svolgere attività di mediazione scritta nei contesti delle attività produttive e commerciali, nelle istituzioni pubbliche, nell’editoria, avendo come campo d’elezione l’ambito economico e giuridico; è in grado inoltre di svolgere attività di revisione di testi, di ricerca documentale e terminologica (associata alla creazione di glossari), nonché di gestire la comunicazione multilingue di imprese e istituzioni.

Competenze associate alla funzione
Il laureato in Mediazione culturale dovrà possedere una conoscenza di livello progredito o avanzato in due lingue di riferimento, alla quale vanno associate solide competenze nell’uso dei principali strumenti di supporto alla traduzione come CAT Tool e programmi per la gestione della terminologia. Sono inoltre necessarie nozioni di base di traduzione multimediale e audiovisiva.

Sbocchi professionali
L’operatore nell’ambito dei servizi di mediazione scritta potrà esercitare prevalentemente la sua professione presso agenzie di traduzione, case editrici, agenzie di comunicazione e uffici stampa di enti pubblici e privati, così come presso imprese private e istituzioni nazionali o internazionali che si occupano di comunicazione interculturale e traduzione.

Assistente linguistico a supporto dell’organizzazione di fiere, esposizioni, eventi culturali
Funzione in un contesto di lavoro
Il laureato in Mediazione culturale è in grado di assicurare supporto linguistico nella programmazione e organizzazione di flussi e attività culturali, nella interazione e negli incontri tra operatori commerciali/delle pubbliche relazioni di lingue diverse all’interno della organizzazione/azienda, in fiere di settore, in visite a impianti di produzione e altre strutture e istituzioni; è inoltre in grado di svolgere attività in agenzie, enti, organizzazioni che offrono itinerari, escursioni e servizi gestendo testi e interazioni di media complessità che illustrano e descrivono opere d’arte, itinerari paesaggistici o luoghi di interesse storico-artistico.

Competenze associate alla funzione
Il laureato in Mediazione culturale dovrà possedere, oltre a una conoscenza di livello progredito o avanzato in due lingue di riferimento, ottime competenze in ambito culturale, economico, nonché dimestichezza con le tecniche, gli strumenti e le strategie della mediazione linguistica; sono inoltre necessarie capacità organizzative e comunicative.

Sbocchi professionali
L’assistente linguistico a supporto dell’organizzazione di fiere, esposizioni, eventi culturali potrà esercitare prevalentemente la sua professione presso imprese pubbliche e private che si occupano di attività fieristica, comunicazione museale, organizzazione di festival ed eventi culturali a copertura nazionale e internazionale.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT)

1. Corrispondenti in lingue estere e professioni assimilate - (3.3.1.4.0)
2. Tecnici delle attività ricettive e professioni assimilate - (3.4.1.1.0)
3. Organizzatori di fiere, esposizioni ed eventi culturali - (3.4.1.2.1)
4. Organizzatori di convegni e ricevimenti - (3.4.1.2.2)

Per informazioni sugli aspetti organizzativi del corso, modalità e lingua di erogazione della didattica ed obblighi di frequenza consulta il Regolamento didattico del corso.