INFORMAZIONI SU

Programmi a.a. 2015/2016 III anno CdL in Infermieristica (sede Udine)

 

Insegnamento

GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO E TUTELA DEL PAZIENTE

 

CFU 11

Obiettivi formativi dell’insegnamento

L’insegnamento offre gli studenti le basi per erogare cure infermieristiche sicure ed efficaci. Lo studente, al termine dell’Insegnamento, è in grado di:

  • Descrivere criticamente la pratica infermieristica rilevandone basi razionali e variabilità e discutendo l’efficacia degli interventi infermieristici osservati nel quotidiano;
  • Descrivere i rischi, utilizzare sistemi di prevenzione e monitoraggio, adottando standard di sicurezza dei pazienti e efficaci strategie/modalità per assicurarli;
  • Interpretare i risultati della ricerca documentati dalla letteratura sulla base degli obiettivi e del disegno di studio adottato, dei bias e del confondimenti, della precisione ed  accuratezza degli strumenti di misura adottati, della validità interna ed esterna ed utilizzando la   statistica descrittiva ed inferenziale (intervalli di confidenza, p-value);
  • Classificare la letteratura sulla base della forza delle prove e dei livelli delle raccomandazioni anche utilizzando gli strumenti di valutazione critica disponibili;
  • Applicare nella pratica le migliori evidenze declinandole sulla base dei valori, convinzioni, preferenze dell’utente, delle risorse disponibili e del giudizio clinico.
  • Discutere le barriere che ostacolano la diffusione della pratica infermieristica basata sulle evidenze indicando le possibili strategie per superarle;
  • Descrivere i profili professionali degli operatori sanitari, le competenze offerte da ciascuno e le strategie di integrazione organizzativa e professionale anche finalizzate ad evitare/contenere i rischi del paziente;
  • Indicare le norme che disciplinano l’esercizio professionale e il rapporto di lavoro dell’infermiere (in qualità di lavoratore dipendente, libero professionista) ed i contenuti della responsabilità giuridica sottesa ad ogni prestazione od omissione professionale;
  • Indicare gli elementi fondanti di diritto penale: il reato, l’elemento psicologico, le cause di non punibilità, l’imputabilità;
  • Censire i principali delitti contro la vita e contro l’incolumità individuale;
  • Riconoscere le situazioni e le modalità in cui è necessario richiedere il consenso informato; le caratteristiche di una buona documentazione clinica anche rispetto alle situazioni in cui vi è l’obbligo di informare l’autorità giudiziaria e gli accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori;
  • Descrivere le modalità di accertamento della morte e la legislazione attuale inerente i trapianti;
  • Indicare le situazioni di risarcimento del danno alla persona (danno biologico, patrimoniale, morale);
  • Decidere nelle situazioni caratterizzate da diversità di posizioni (conflitti o dilemmi);
  • Descrivere i principali approcci all’etica, le teorie etiche classiche ed i principi etici per l’assunzione delle decisioni nel conflitto/dilemma etico;
  • Valutare criticamente l’attuale dibattito epistemologico in bioetica e le sue conseguenze sullo statuto della vita umana nascente e morente;
  • Definire priorità di intervento sulla base dei bisogni assistenziali, delle esigenze organizzative e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili;
  • Gestire l’assistenza infermieristica ad un gruppo di pazienti individuando il modello organizzativo più appropriato;
  • Attivare un sistema di sorveglianza adeguato alla complessità assistenziale dei pazienti;
  • Distinguere i bisogni di assistenza differenziando il contributo degli operatori di supporto da quello degli infermieri e attribuire le attività assistenziali assicurando supervisione;
  • Utilizzare strumenti di pianificazione dell’assistenza appropriati (clinical pathways, piani standard) e documentare le cure erogate sulla base dei principi medico-legali;
  • Attivare strategie di continuità dell’assistenza tra turni diversi, tra servizi/strutture diversi e tra l’ospedale/domicilio;
  • Assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato nella pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico ed agli standard etici e legali;
  • Realizzare un inserimento efficace nei contesti di lavoro e lo sviluppo del proprio progetto professionale;
  • Comunicare in modo efficace con modalità verbali/non verbali e scritte, le valutazioni e le decisioni infermieristiche ai componenti del team.

 

 

Modulo: BIOETICA

SSD M-FIL/03, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Il modulo si propone di introdurre lo studente nella complessità del ragionamento etico, attraverso la presentazione schematica delle principali teorie etiche e del loro inevitabile rimando ad una sottostante visione antropologica.

 

Contenuti specifici

-        I principali approcci all’etica, alle teorie etiche classiche ed ai principi etici per l’assunzione delle decisioni nel conflitto/dilemma etico

-        La cura quale valore generale e specifico della professione infermieristica

-        L’attuale dibattito epistemologico in bioetica e le sue conseguenze sullo statuto della vita umana nascente e morente: significato etico dell’«interruzione della gravidanza», dell’«accanimento terapeutico» e dell’«eutanasia»

-        Il «consenso informato» e le «disposizioni di fine vita»

-        L’accertamento della morte e la donazione degli organi

-        I principali riferimenti del Codice deontologico dell’infermiere relativo alle tematiche di cui sopra

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali e interattive.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Sala R. Etica e Bioetica per l’Infermiere. Roma: Carocci Faber; 2003.

Cattorini P. Bioetica. Metodo ed elementi di base per affrontare i problemi clinici. Milano: Masson; 2000.

Chiodi M. Modelli teorici in bioetica. Milano: Franco Angeli; 2005.

Viafora C. Introduzione alla bioetica. Milano: Franco Angeli; 2006.

Viafora C, Mocellin S. L’argomentazione del giudizio bioetico. Teorie a confronto. Milano: Franco Angeli; 2006.

 

 

Modulo: DIRITTO DEL LAVORO

SSD IUS/07, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Il modulo intende fornire le nozioni fondamentali del Diritto del Lavoro attraverso l'analisi dei principali istituti, al fine di fornire i principi generali indispensabili per la vita di ogni lavoratore.

 

Contenuti specifici

-        Origini e fonti del diritto del lavoro

-        La contrattazione collettiva

-        Lavoro subordinato, lavoro autonomo e parasubordinazione

-        La costituzione del rapporto di lavoro

-        Il contratto individuale di lavoro

-        Poteri del datore di lavoro ed obblighi del lavoratore

-        Mansioni, inquadramento e ius variandi

-        Potere disciplinare

-        La cessazione del rapporto

-        Licenziamenti individuali

-        La tutela dei diritti

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Carinici F, R. De Luca TR, Tosi P, Treu T. Diritto del Lavoro. Il rapporto di lavoro subordinato. Torino: UTET; 2013. Vol. 2.

 

 

Modulo: EPIDEMIOLOGIA

SSD MED/42, CFU 1, 12 ore

Docente:


Obiettivi formativi specifici

  • Definire l’epidemiologia e comprenderne il ruolo in sanità pubblica e nella professione infermieristica.
  • Definire alcuni concetti epidemiologici basilari e le loro applicazioni per le malattie infettive e non infettive.
  • Riconoscere e valutare le varie misure di frequenza di malattia e le misure di associazione;
  • Identificare i principali disegni di studio epidemiologico e valutarne i punti di forza e di debolezza

 

Contenuti specifici

-        Definizione, origine e sviluppo dell’epidemiologia

-        Causalità e associazione, definizione e concetti generali

-        Misure e strumenti in epidemiologa: misure di frequenza e di associazione, strumenti per la raccolta delle informazioni

-        Il disegno di studio in epidemiologia

-        I principali studi epidemiologici descrittivi e sperimentali

-        Bias, confondimento, interazione

-        Validità e Precisione di un test

-        Il significato di valore predittivo

-        Generalizzabilità dei risultati di uno studio ed utilizzo dei dati epidemiologici nella pratica clinica

 

Modalità svolgimento

Lezioni frontali.

Discussione ed esercizi in classe.

 

Modalità d’esame

Domande a risposta aperta.

 

Testo/i di riferimento

Loparco PL, Tozzi AE. Epidemiologia facile. I ed. Roma: Il Pensiero Scientifico; 2003.

 

 

Modulo: EVIDENZE SCIENTIFICHE PER L’INFERMIERISTICA

SSD MED/45, CFU 2, 24 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Gli studenti devono diventare utilizzatori di ricerca al fine di assumere le migliori decisioni cliniche. Tuttavia, potranno anche diventare, nella loro esperienza professionale, dei produttori di ricerca, partecipando attivamente a percorsi di ricerca infermieristica.

Per questo, il modulo si propone di:

  • Dibattere, a partire dalle proprie esperienze di tirocinio, esempi di variabilità della pratica infermieristiche e di gap teoria/pratica individuando gli ambiti prioritari sui quali la professione infermieristica dovrebbe intervenire;
  • Definire il concetto di Evidence Based Health Care, Evidence Based Nursing, Evidence Based Medicine;
  • Discutere il significato di prova di efficacia e le modalità di costruzione di una prova di efficacia;
  • Reperire, sulla base di un quesito clinico, la letteratura che documenta una prova di efficacia utilizzando le banche dati disponibili;
  • Analizzare criticamente, a un primo livello, gli articoli reperiti per comprendere la validità delle informazioni contenute e discuterne l’applicazione nei contesti clinici;
  • Gestire la pratica infermieristica sulla base delle migliori raccomandazioni di letteratura, reperendo le Linee guida e assumendo decisioni sulla base della forza delle raccomandazione e dei livelli di prova;
  • Proporre, rispetto a due informazioni contrastanti e che hanno un impatto sui pazienti, il percorso metodologico che assicura la migliore decisione clinica.

 

Contenuti specifici

-        Concetto di ricerca, di evidenze scientifiche per il nursing (EBN) e di Evidence Based Health care (EBHC);  rapporto tra ricerca e EBN

-        Ragioni che sostengono un approccio infermieristico basato sulle evidenze e barriere che ne ostacolano la diffusione nella pratica clinica

-        Tappe metodologiche della pratica basata sulle evidenze:

a)      Formulare una domanda con la metodologia PIO/PICO

b)      Ricercare le informazioni in modo efficiente

c)       Valutare la qualità delle informazioni rilevate

d)      Gestire le informazioni sulla base delle risorse a disposizione, delle preferenze e valori dei pazienti e delle competenze cliniche

e)      Applicare la decisione cliniche e monitorizzarne l’effetto

-        Tappe metodologiche della ricerca di linee guida:

a)      Concetto di linee guida

b)      Metodologia di sviluppo e validazione

c)       Differenziazione della linea guida con il protocollo, le procedure ed altri atti di indirizzo

d)      Fonti/banche dati delle linee guida e criteri di valutazione comparata di due linee guida (grading, AGREE)

-        Sviluppo operativo di almeno un percorso di ricerca applicativa della letteratura sulla base di un quesito clinico sviluppato in aula

-        Esercizi di riconoscimento, collocazione entro la piramide delle evidenze e di lettura critica di: metanalisi, revisione sistematica della letteratura, revisione narrativa, RCT, studio di coorte e studio descrittivo

-        Barriere che ostacolano la diffusione della pratica infermieristica basata sulle evidenze e strategie per superarle: analisi critica della letteratura a disposizione.

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

Attività a piccoli gruppi in aula informatica per facilitare l’apprendimento anche applicativo: la loro frequenza sarà articolata sulla base delle esigenze di apprendimento di volta in volta individuate.

Possibili esercizi individuali (su cui il docente assicurerà la supervisione).

 

Modalità d’esame

Scritto (su un articolo diffuso agli studenti almeno 24 ore prima della prova);

Prove di casi a tappe (es. analisi critica di un articolo scientifico applicando le conoscenze sviluppate nel campo statistico e delle evidenze scientifiche dell'infermieristica.

 

Testo/i di riferimento

Polit DF, Beck CT. Fondamenti di ricerca infermieristica. Milano: McGraw-Hill; 2014. Cap. 1, 2, 4.

Saiani L, Brugnolli A. Trattato di cure infermieristiche. Napoli: Idelson-Gnocchi, 2013. Cap. 9.

GRADE Working Group. Grading quality of evidence and strength of recommendations. British Medical Journal 2004; 328: 1490-1494.

Moher D, Liberati A, Tetzlaff J, et al. Linee guida per il reporting di revisioni sistematiche e metanalisi: il PRISMA Statement. Evidence 2015; 7(6): e 1000114

Palese A. Dove leggere le evidenze scientifiche per il nursing? Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2000; 19: 90-94.

Qaseen A, Forland F, Macbeth F, et al. Guidelines International Network: verso standard internazionali per la produzione di linee guida. Evidence 2012; 4(6): e1000022.

Tommasini C. Strategie per l’implementazione e l’adozione delle linee guida nella pratica clinica: breve rassegna della letteratura. Rischio Sanità 2009; 33: 5-11.

 

 

Modulo: ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA

SSD MED/45, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

  • Introdursi alla conoscenza delle organizzazioni come elemento fondante della società
  • Declinare il concetto di management sanitario nei sistemi sanitari complessi.
  • Appropriarsi del concetto di miglioramento continuo della qualità ponendolo in relazione ai programmi per la gestione della sicurezza dei pazienti.
  • Inserirsi efficacemente in un contesto organizzato e orientato al miglioramento continuo della qualità
  • Identificare il ruolo dell’utente nei processi di miglioramento della qualità

 

Contenuti specifici

-        Concetto di organizzazione

-        Lettura dell’organizzazione sanitaria

-        Organigramma e ruoli

-        Cenni storici sul management sanitario

-        Principali tipologie di approccio al management: scientifico, comportamentista, delle relazioni umane, amministrativo

-        La Clinical Governance e le sue dimensioni

-        I sistemi di qualità

-        I sistemi accreditamento: sistemi obbligatori e volontari

-        Standard e indicatori

-        Misurazione e valutazione degli esiti

-        Standard e indicatori di performance correlati ai programmi per la sicurezza dei pazienti

-        Nursing Outcomes (esiti sensibili alle cure infermieristiche)

-        Il ruolo dell’utente: la qualità percepita e le modalità di partecipazione

-        Valorizzazione e integrazione dei professionisti

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto con domande a scelta multipla.

 

Testo/i di riferimento

Triasi M. Il management in sanità. Il governo dei sistemi sanitari complessi. Roma: Società Editrice Universo; 2011.

Øvretveit J. La qualità nel servizio sanitario. Napoli: EdiSES; 1996.

Øvretveit J. Valutazione degli interventi in sanità. Torino: Centro Scientifico Editore; 1998.

Ministero della Salute. Manuale di formazione per il governo clinico: la sicurezza dei  pazienti e degli operatori. Roma. Gennaio 2012. In http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_640_allegato.pdf

Ministero della Salute. Dipartimento della qualità. Risk management in sanità. Il problema degli errori. Roma. Marzo 2004. In http://www.salute.gov.it/imgs/C 17 pubblicazioni 583 allegato.pdf

Cinotti R. La gestione del rischio nelle organizzazioni sanitarie. Torino: Il Pensiero Scientifico; 2004.

Vincent C. Patient Safety. Roma: Esse Editrice; 2007.

 

 

Modulo: MANAGEMENT SANITARIO

SSD MED/42, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

  • Appropriarsi del concetto di management sanitario nei sistemi sanitari complessi
  • Acquisire conoscenze relative alla definizione di eventi avversi, eventi sentinella e near miss
  • Rinforzare le basi per la creazione della cultura della sicurezza del paziente
  • Apprendere i modelli di intervento per la sicurezza del paziente promossi a livello internazionale
  • Introdursi all’utilizzo di strumenti e tecniche valutative proprie della gestione del rischio clinico

 

Contenuti specifici

-        I fondamenti della sanità pubblica e l’organizzazione nelle aziende sanitarie

-        Cenni storici sull’origine del management e del management applicato in ambito sanitario

-        Origini e sviluppi delle organizzazioni sanitarie

-        La struttura e l’evoluzione del Sistema Sanitario Nazionale

-        Il confronto con i principali sistemi sanitari esteri

-        L’atto e l’organigramma aziendale

-        La gestione strategica delle aziende

-        La gestione del rischio clinico

-        Il concetto di rischio clinico

-        Le definizione di near miss, eventi avversi ed eventi sentinella

-        La sicurezza del paziente e la gestione del rischio clinico: origine, sviluppo e impatto sull’attività clinico-assistenziale

-        Gli strumenti per la rilevazione e l’analisi degli eventi avversi

-        La sicurezza del paziente attraverso approcci reattivi e proattivi

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto a domande chiuse.

 

Testo/i di riferimento

Dispense fornite dal docente

Comodo N, Maciocco G. Igiene e Sanità Pubblica. Manuale per le professioni sanitarie. Roma: Carrocci Faber; 2011.

Triasi M. Il management in sanità. Il governo dei sistemi sanitari complessi. Roma: Società Editrice Universo; 2011.

Wright J, Hill P. La governance clinica. Milano: McGraw Hill; 2005.

Øvretveit J. Valutazione degli interventi in sanità. Torino: Centro Scientifico Editore; 1998.

Ministero della Salute. Manuale di formazione per il governo clinico: la sicurezza dei  pazienti e degli operatori. Roma. Gennaio 2012. In http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_640_allegato.pdf

Ministero della Salute. Dipartimento della qualità. Risk management in sanità. Il problema degli errori. Roma. Marzo 2004. In http://www.salute.gov.it/imgs/C 17 pubblicazioni 583 allegato.pdf

Panà A, Amato S. Il rischio clinico: metodologie e strumenti organizzativi gestionali. Roma: Esse Editrice; 2007.

Cinotti R. La gestione del rischio nelle organizzazioni sanitarie. Torino: Il Pensiero Scientifico; 2004.

Reason J. Human error. New York: Cambridge University Press; 1990.

Kohn LT, Corrigan J, Donaldson MS. To err is human: building a safer health system. Washington: National Academy Press; 2000.

Vincent C. Patient Safety. Roma: Esse Editrice; 2007.

 

 

Modulo: MEDICINA LEGALE

SSD MED/43, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

  • Integrare le conoscenze mediche e dei processi assistenziali con le nozioni del Diritto
  • Apprendere una metodologia per affrontare le problematiche giuridiche e sociali poste dall’esercizio dell’Infermieristica, nel contesto delle altre professioni sanitarie e nel rispetto delle specifiche competenze
  • Sviluppare piena consapevolezza della responsabilità giuridica sottesa ad ogni prestazione od omissione professionale

 

Contenuti specifici

-        Esercizio della Medicina e Professioni Sanitarie. La professione infermieristica: competenza e limiti

-        Medicina legale penalistica

-        Elementi di Diritto penale: il reato, l’elemento psicologico, le cause di non punibilità; l’imputabilità

-        Qualifiche giuridiche del sanitario

-        Esercizio abusivo di una professione

-        Delitti contro la vita: omicidio, infanticidio. L’eutanasia nel Diritto

-        Delitti contro l’incolumità individuale: percosse e lesioni personali, maltrattamenti, delitti sessuali. L’abuso sul minore

-        Medicina legale civilistica

-        Capacità civile: interdizione e inabilitazione

-        Risarcimento del danno alla persona: danno biologico, patrimoniale, morale

-        Doveri legali del sanitario

-        Prestare soccorso: omissione, rifiuto di atti d’ufficio

-        Il consenso informato alle cure

-        Cartella clinica

-        Informare l’Autorità giudiziaria: referto e denuncia

-        Segreto professionale

-        La responsabilità professionale dell’infermiere

-        Cenni di patologia forense

-        Traumatologia forense: traumi contusivi, ferite da arma bianca e d’arma da fuoco

-        Le asfissie meccaniche

-        Normative specifiche di interesse sanitario

-        Accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori

-        Interruzione volontaria della gravidanza

-        Accertamento della morte e trapianti

-        Tossicodipendenza

-        Cenni di Medicina Legale previdenziale ed assistenziale

-        Assicurazioni sociali

-        Invalidità civile ed handicap

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali e interattive.

 

Modalità d’esame

Scritto a domande chiuse.

 

Testo/i di riferimento

Benci L. Aspetti giuridici della professione infermieristica. Elementi di legislazione sanitaria. II ed. Milano: McGraw-Hill; 2007.

Dispensa schematica fornita dal docente

 

 

Modulo: METODOLOGIA DI ORGANIZZAZIONE PROCESSI ASSISTENZIALI

SSD MED/45, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

  • Discutere il concetto di organizzazione del lavoro infermieristico e i fattori che determinano la complessità organizzativa
  • Confrontare l’efficacia dei diversi modelli di organizzazione dell’assistenza
  • Individuare le logiche di pianificazione del lavoro assistenziale per gruppi di pazienti
  • Sviluppare competenze di attribuzione di attività assistenziali standard agli operatori di supporto e attivare processi di supervisione
  • Decidere gli strumenti di pianificazione e di documentazione dell’assistenza pertinenti alle esigenze dei pazienti e dei contesti di presa in carico
  • Garantire continuità con consegne infermieristiche efficaci per durata e contenuto
  • Definire le basi per il proprio sviluppo professionale
  • Individuare le strategie per sostenere e promuovere la propria professionalità

 

Contenuti specifici

Modelli organizzativo-assistenziali

-        Analisi organizzativa di un sistema organizzativo: struttura di base, meccanismi operativi e processi sociali

-        Modelli organizzativi di meso-sistema: ospedali per intensità di cure

-        Modelli organizzativi dell’assistenza di unità (per compiti, funzioni, settori, piccole équipes, primary care, case manager)

-        Definizione delle priorità assistenziali e gli strumenti per assicurare l’assistenza (differibilità/indifferibililità degli interventi)

-        Efficacia e coerenza dei modelli assistenziali rispetto a necessità/attese di utenti, operatori e servizi.

Attribuzione e affidamento

-        Affidabilità delle attività: gli ambiti di affidamento e di delega nel processo assistenziale

-        OSSC/OSS: profilo di ruolo e competenze sulla base dei contenuti della Conferenza Stato – Regioni (2003/2005)

-        Differenze tra profilo dell’IG e OSS/OSSC

-        Complessità assistenziale dei pazienti e decidere l’affidabilità delle attività

-        Processi di supervisione (normativa, formativa e di supporto) degli operatori di supporto

Dal piano personalizzato al progetto di assistenza

-        Progettazione e gestione delle cure a partire dai Nursing Outcome (esiti sensibili alle cure infermieristiche)

-        Strumenti di pianificazione assistenziale: il piano personalizzato, il piano standard, le clinical pathways

-        Il concetto di Nursing Minimum Data Set e la sua rilevanza

-        Consegne e trasferimento delle informazioni per assicurare continuità dell’’assistenza: metodologie, settimg, criteri di selezione dei dati essenziali

Pianificare  e gestire il proprio sviluppo professionale

-        Indicatori di autovalutazione della competenza professionale

-        Strategie di sviluppo professionale ed organizzativo

-        L’autoprogettazione del proprio sviluppo: il portfolio professionale

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto con domande a scelta multipla e aperte.

 

Testo/i di riferimento

Palese A, Lavia B, Masala O, Moretto G, Pordenon M, Santarossa A, et al. Esiti sensibili alle cure infermieristiche: analisi critica della letteratura. Assistenza Infermieristica e Ricerca. 23008;27(2):33-42.

Barelli P, Pallaoro G, Perli S, Strimmer S, Zattoni L. Modelli di organizzazione dell'assistenza: sono efficaci? Assistenza Infermieristica e Ricerca 2006 (1): 35-42.

Benci L. L’operatore socio sanitario: autonomia, rapporti con i professionisti e responsabilità giuridica. Rivista di Diritto delle professioni sanitarie, 2001:4(3):219-234.

Palese A, Cabarcas R, Dotti R, Riboli O. Documentazione scritta (consegne e piani di assistenza). Assistenza Infermieristica e Ricerca 2006; 25(2): 109-115.

Bulfone G, Sumathy M, Grubissa S, Palese A. Trasferire efficacemente informazioni e responsabilità attraverso le consegne: revisione della letteratura. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2012; 31(2): 91-101.

Saiani L, Palese A. Guida per pianificare lo sviluppo professionale e documentare le competenze. Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2002; 21(2): 3-45.

Pitacco G. Un modello di analisi della complessità assistenziale. Indicatori e standard per l’assistenza infermieristica, Supplemento de L’infermiere 2003; 8-9: 22-27

Palese A, Granzotto D, Debora, Broll MG, Carlesso N. From health organisation-centred standardisation work process to a personhood- centred care process in an Italian nursing home: effectiveness on bowel elimination model. International Journal of Older People Nursing, 2010; 5: 179-187

DPR 225/74 tit V; funzioni dell’ausiliario, dell’OTA, dell’OSS e dell’OSSS; declaratorie C e D -  CCNL 1998-2000.

Conferenza Stato regioni 2003/2005 sul profilo dell’operatore di supporto.

 

 

Modulo: STATISTICA MEDICA

SSD MED/01, CFU 2, 24 ore

Docente:

 

Contenuti specifici

-        La statistica nella ricerca

-        Rilevazione e organizzazione dei dati

-        Fonti dei dati

-        Tipologie di dati, scale di misurazione

-        Inputazione e controllo

-        Rappresentazione e sintesi dei dati

-        Frequenze

-        Rappresentazioni grafiche

-        Misure di posizione e tendenza centrale (moda, media, mediana, percentili)

-        Misure di dispersione (range, scarto interquantilico, devianza, varianza, deviazione standard, coefficiente di variazione)

-        Simmetria

-        Concetto di inferenza

-        Popolazione, campione, parametri, stime,

-        Campionamento

-        Dalla stima puntuale alla stima intervallare

-        Concetto di variabile casuale

-        Distribuzione normale

-        Intervalli di confidenza per media e proporzione

-        La verifica d’ipotesi e ai test statistici

-        Test T di Student

-        Test del Chi quadrato

-        Studio di relazione tra variabili

-        Cenni di correlazione e regressione

-        Interpretazione degli outcome e loro significatività statistica

 

Modalità di svolgimento

Lezione.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Materiale fornito dal docente (slides, tavole)

Fowler J, Jarvis P, Chevannes M. Statistica per le professioni sanitarie. Napoli: EdiSES; 2006.

 

 

 

 

Insegnamento

INFERMIERISTICA CLINICA IN AREA MATERNO-INFANTILE

 

CFU 4

Obiettivi formativi dell’insegnamento

L’Insegnamento offre agli studenti le conoscenze per erogare un’efficace assistenza nei problemi di salute più frequenti nell’area Materno-Infantile. Lo studente, al termine dell’Insegnamento è in grado di:

  • Descrivere i fondamenti della diagnostica ginecologica: anamnesi, esame obiettivo, ecografia, colposcopia e altre indagini;
  • Descrivere la patologia del ciclo mestruale, la dismenorrea, l’ iper- e ipomenorrea e la  poli- e oligomenorrea;
  • Descrivere le più frequenti infezioni del tratto genito-urinario, le strategie preventive e di trattamento;
  • Conoscere le più frequenti patologie della cervice, le strategie preventive e di trattamento delle displasie e neoplasie, patologie del corpo uterino, il prolasso utero-vaginale, le patologie dell’ovaio, della vulva e della mammella;
  • Conoscere la menopausa, le problematiche correlate e l’efficacia dei trattamenti ormonali sostitutivi;
  • Indicare le strategie di pianificazione famigliare;
  • Conoscere gli esami preconcezionali;
  • Descrivere le modalità di gestione dei problemi più frequenti in gravidanza e il riconoscimento delle principali patologie della gravidanza;
  • Descrivere le fasi del parto (spontaneo, pilotato e cesareo);
  • Conoscere la normativa di interesse in campo ostetrico e ginecologico;
  • Accertare i bisogni della donna, del bambino e della famiglia durante il periodo perinatale;
  • Descrivere le tappe dello sviluppo del bambino fino all’adolescenza e i criteri di riconoscimento di uno sviluppo cognitivo, affettivo e psicomotorio normale;
  • Identificare i criteri per l’ osservazione, la conduzione dell’esame obiettivo e la rilevazione dei parametri vitali in età pediatrica;
  • Accertare e trattare i più frequenti problemi infermieristici in età pediatrica (febbre, mal di pancia, respiratori, alimentari);
  • Accertare  ed attivare le strategie per determinare un ambiente sicuro di crescita del bambino;
  • Descrivere i modelli organizzativi in area materno-infantile, le caratteristiche strutturali e le modalità di intervento e le strategie di coinvolgimento attivo dei genitori nell’assistenza;
  • Descrivere il profilo dell’infermiere pediatrico e dell’ostetrica con competenza di base ed avanzate e le strategie di lavoro multiprofessionali nei dipartimenti materno/infantili.

 

 

Modulo: GINECOLOGIA/OSTETRICIA

SSD MED/40, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Conoscere le più frequenti patologie della cervice, le strategie preventive e di trattamento delle displasie e neoplasie, patologie del corpo uterino, il prolasso utero-vaginale, le patologie dell’ovaio, della vulva e della mammella;

Conoscere la menopausa, le problematiche correlate e l’efficacia dei trattamenti ormonali sostitutivi;

Descrivere le modalità di gestione dei problemi più frequenti in gravidanza e il riconoscimento delle principali patologie della gravidanza;

 

Contenuti specifici

-        Le modalità di gestione dei problemi più frequenti in gravidanza e il riconoscimento delle principali patologie della gravidanza:

-        Patologia del 1°trimestre: Gravidanza extrauterina. Minaccia d’aborto e aborto interno.

-        Patologia del 2°-3°trimestre: placenta previa e distacco di placenta.

-        Parto pretermine

-        Diabete gestazionale

-        Preeclampsia ed eclampsia

-        La menopausa e i trattamenti ormonali sostitutivi

-        Le più frequenti infezioni del tratto genito-urinario, strategie preventive e di trattamento

-        Le più frequenti patologie della cervice

-        Le strategie preventive e di trattamento delle displasie e neoplasie

-        Le patologie del corpo uterino

-        Le patologie dell’ovaio

-        Le patologie della vulva

-        Il prolasso utero-vaginale

-        L’endometriosi

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto con domande a risposta sintetica.

 

Testo/i di riferimento

Colacurci N, Cappadona R, Caserta D, Del Bo E, Marchesoni D, Piga MD, et al. Ostetricia e Ginecologia per i Corsi di Laurea in Ostetricia. Napoli: Idelson-Gnocchi; 2013.

Gialli M, Miragoli A, Rocchi MR, Stefanel R. Infermieristica Clinica in ambito Materno Infantile. I ed. Milano: Hoepli; 2007.

Glasper A, Richardson J. A textbook of Children’s and young People’s Nursing. I ed. Churchill Linvingstone; 2006.

Badon P, Cesaro S. Manuale di nursing pediatrico. I ed. Milano: CEA; 2002.

Bowden RV, Smith Greenberg C. Pediatric Nursing Procedures. II ed. Philadelphia: Lippincott Williams & Wilkins; 2008.

Craven RF, Hirnle CJ. Principi fondamentali dell’assistenza infermieristica. III ed. Milano: CEA; 2007.

Appunti delle lezioni

Articoli e altro materiale fornito/suggerito dal docente

Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n° 740 Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profili professionale dell’ostetrica/o.

Rodriguez D. Professione Ostetrica/o. Aspetti di medicina legale e responsabilità. Milano: Eleda; 2001.

Guana M. La disciplina ostetrica teoria, pratica e organizzazione della professione. Milano: McGraw-Hill;  2006.

Federazione Nazionale Collegi Ostetriche Codice deontologico dell’ostetrica/o. Approvato dal Consiglio Nazionale, Roma 10/11 marzo 2000.

Codice Etico Internazionale delle ostetriche ICM 06 maggio 1993.

Decreto Legislativo 09 novembre 2007, N 206. Esercizio delle attività professionali di ostetrica.

FNCO – Federazione Nazionale Collegi Ostetriche. La professione di ostetrica/o Fonti storiche, legislative regolamentari per l’esercizio della professione. Roma, 1997.

D.M. 24 aprile 2000 – Adozione del Progetto Obiettivo Materno - Infantile relativo al PSN per il triennio 1998-2000.

Guana M. Il profilo dell’ostetrica/o in relazione alle direttive Europee. Rivista Lucina. FNCO N3/2001.

Guana M. Midwifery: Arte e scienza dell’ostetrica/o. Atti 29° Congresso Nazionale delle Ostetriche. Cagliari FNCO. Agire per una midwifery di qualità. Prolusione atti 29° Congresso nazionale delle Ostetriche, Cagliari 1998.

Guana M. Aspetti Epistemologici della scienza ostetrica (Midwifery). Rivista diritto delle professioni sanitarie. 5(2): 121-127, 2002

Marra A. Il ginecologo e l’ostetrico. Diritti, Doveri e responsabilità. Milano: Passoni; 2003.

Marra A. Responsabilità penale e civile dei medici in Ginecologia e Ostetricia. Milano: Passoni; 2003.

AA.VV Guida all’esercizio della professione di ostetrica/o Patrocinio della Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche. Torino: Edizioni Medico Scientifiche; 2002

National Istitute for Clinical Excellence (NICE) Linee guida Assistenza prenatale. Assistenza di routine per la donna sana. Ottobre 2003 e Marzo 2008.

Decreto Ministeriale 10 settembre 1998 Accertamenti di laboratorio e diagnostica strumentale a tutela della maternità.

Marchi A. Strumenti per l’assistenza alla gravidanza. Firenze: SEE Editrice; 2003.

Marchi A. Il parto: piano di assistenza, linee guida e EBM strumentazione in ostetricia e ginecologia. Firenze: SEE Editrice; 2007.

 

 

Modulo: INFERMIERISTICA OSTETRICA

SSD MED/47, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Il modulo intende fornire le conoscenze di base fondamentali per la gestione di richieste di informazione/assistenza infermieristica pertinente al profilo professionale, nell’ambito della promozione e tutela della salute olistica nel percorso nascita.

Al termine del modulo lo studente sarà in grado di:

  • Conoscere i concetti generali inerenti alla promozione e tutela della salute della diade madre/feto (prenatal-care)
  • Conoscere come si pone diagnosi di gravidanza (segni di gravidanza, anamnesi ostetrica, esame clinico, esami di laboratorio, esami ecografici, diagnosi pre-natale: test biochimici, esami invasivi)
  • Conoscere le modificazioni fisiologiche in gravidanza
  • Conoscere gli screening per problemi clinici in gravidanza
  • Comprendere la fisiologia del travaglio / parto ed evoluzione clinica
  • Comprendere l’assistenza infermieristica al parto (situazioni di urgenza – emergenza) / sala operatoria.
  • Conoscere le principali patologie del secondamento e la rilevanza del lavorare in team nella gestione dell’emergenza.

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Marchioni G. Infermieristica in area materno infantile. Milano: McGraw-Hill; 2014.

Ladewig, London, Davidson.  Assistenza alla Maternità. Padova: Piccin; 2012.

Fasan J. Come gestire un team con passione. Milano: Mind; 2014.

Di Giacomo P., Rigon L.A. Assistenza infermieristica e ostetrica in area materno-infantile. Percorsi assistenziali con la donna, il neonato e la famiglia. Padova: CEA; 2015.

 

 

Modulo: INFERMIERISTICA PEDIATRICA

SSD MED/45, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Il modulo intende fornire le conoscenze necessarie per attuare interventi infermieristici in ambito preventivo, educativo e clinico-assistenziale nei problemi di salute più frequenti in area materno-infantile.

 

Contenuti specifici

  • Conoscere il profilo dell’infermiere pediatrico, i requisiti organizzativi e strutturali in area materno-infantile, i principi della Family Centred Care, l’accoglimento, l’accertamento, l’identificazione del paziente pediatrico, le reazioni psico-emotive  all’ospedalizzazione e gli interventi atti a ridurre il disagio e a promuovere modalità di adattamento.
  • Saper condurre un esame obiettivo, rilevare i parametri vitali e auxologici: modalità di rilevazione, range di normalità; conoscere le principali tappe dello sviluppo psico-motorio, cognitivo, relazionale: cosa osservare per individuare uno sviluppo regolare/irregolare. Preparazione e somministrazione del latte artificiale e modalità di attuazione dello svezzamento.
  • Conoscere i principi della care neonatale, le modalità di rilevazione del dolore in ambito pediatrico/neonatale tramite scale di eterovalutazione, autovalutazione, parametri fisiologici e comportamentali, gli interventi non farmacologici per prevenire e trattare il dolore. Identificazione e interventi negli effetti collaterali dei farmaci, modalità di utilizzo dei farmaci prescritti nell’esecuzione delle procedure più comuni.
  • Conoscere l’assistenza  infermieristica del neonato a termine in sala parto e al nido anche in presenza di patologie minori, l’assistenza infermieristica all’allattamento, interventi per le madri in difficoltà.
  • Conoscere le principali patologie gastrointestinali in età pediatrica e l’assistenza infermieristica ad esse correlate: principali peculiarità anatomo-funzionali dell'apparato gastro-intestinale del b/o, problemi/bisogni prioritari e interventi da attuare nelle patologie gastrointestinali più frequenti, segni e sintomi della disidratazione e gli interventi necessari per la reidratazione.
  • Conoscere l‘assistenza infermieristica nel bambino con ingestione/inalazione incongrua e trauma cranico: cause di ingestione/inalazione e trauma cranico, interventi assistenziali prioritari e interventi educativi per la prevenzione delle ingestioni/inalazioni incongrue e del trauma cranico.

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali con l’utilizzo di strumenti audio-visivi

Analisi/discussione di casi esemplificativi

Esercitazioni in aula.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Badon P, Cesaro S. Assistenza infermieristica in pediatria II ed. Milano CEA; 2015.

Ball J, Bindler R, Cowen K. Principles of Pediatric Nursing: Caring for children VI ed. Boston:  Pearson; 2014.

Bowden RV, Smith Greenberg C. Pediatric Nursing Procedures. III ed. Philadelphia: Lippincott Williams & Wilkins; 2012.

Marchioni G, Salerno S, Scalorbi S, Quarella P. Infermieristica in area materno-infantile. I ed. Milano: McGraw.Hill Education; 2014.

 

 

Modulo: PEDIATRIA

SSD MED/38, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Contenuti specifici

-        Crescita

-        Sviluppo psico motorio: tappe principali

-        Vaccinazioni

-        Nutrizione e svezzamento

-        Febbre e infezioni

-        Faringiti e PANDAS

-        Otiti

-        Convulsioni febbrili

-        Varicella

-        Scarlattina

-        VI malattia

-        V malattia

-        Adenovirus

-        Coxsackie

-        Rosolia

-        Parotite

-        Morbillo

-        Pertosse

-        Diabete mellito

-        Bronchiolite

-        Polmoniti

-        Laringite ipoglottica

-        Asma

-        Eczema

-        Allergie

-        Celiachia

-        Gastroenteriti

-        Appendicite

-        Invaginazione intestinale

-        Dolori addominali ricorrenti

-        Trauma cranico

-        Infezioni vie urinarie

-        Ingestioni

-        Inalazioni

-        Anemia sideropenica

-        Talassemia

-        Sferocitosi

-        Anemia falciforme

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Verranno forniti dal docente.

 

 

 

 

Insegnamento

INFERMIERISTICA CLINICA IN URGENZA/EMERGENZA

 

CFU 6

Obiettivi formativi dell’insegnamento

L’Insegnamento offre agli studenti le basi per sostenere gli studenti nell’attivazione degli interventi assistenziali necessari a gestire le situazioni acute e/o critiche sia in contesto ospedaliero che territoriale e domiciliare. Lo studente, al termine dell’Insegnamento, è in grado di:

  • Indicare, attraverso i criteri della ‘early warning system’ i pazienti a rischio di deterioramento rapido ed attivare la sequenza delle operazioni finalizzate al ripristino/stabilizzazioni delle funzioni vitali;
  • Riconoscere i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti con problemi di interesse internistico in regime d’urgenza, in particolare riferiti alla insufficienza respiratoria cronica in fase di riacutizzazione, all’insufficienza coronaria acuta, all’embolia polmonare, all’avvelenamento/intossicazione;
  • Riconoscere i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti con problemi di interesse chirurgico in regime d’urgenza, in particolare riferiti al politraumatizzato (toracico e/o addominale, vascolare, cranico) con addome acuto, emorragia digestiva, ischemia acuta agli arti inferiori;
  • Identificare le esigenze assistenziali dei pazienti in età pediatrica sottoposti ad interventi chirurgici;
  • Descrivere il quadro clinico e i principi di trattamento delle più comuni lesioni traumatiche (distorsioni delle principali articolazioni, fratture dei segmenti ossei principali, lezioni da schiacciamento) e degenerative (artrosi, osteocondriti e osteocondrosi) dell'apparato locomotore;
  • Attivare efficacemente il sistema di emergenza extra ed intraospedaliero;
  • Adottare il sistema di decisione delle priorità assistenziali nella gestione di un paziente critico o instabile;
  • Utilizzare i criteri di attribuzione delle priorità (triage) nella gestione di più pazienti con problemi urgenti/emergenti;
  • Gestire un monitoraggio avanzato delle funzioni vitali nel paziente critico;
  • Gestire, applicando le prescrizioni diagnostico-terapeutiche, il paziente che ha bisogno di un supporto di uno o più organi;
  • Identificare i rischi specifici dei pazienti critici (infettivi, nel trasporto/trasferimento, correlati all’uso della tecnologia, delle applicazioni elettriche e dei farmaci) ed attivare strategie di risk management;
  • Descrivere le peculiarità organizzative ed assistenziali delle chirurgia e medicina d’urgenza e delle cure intensive;
  • Indicare le peculiarità assistenziali del paziente sottoposto al trapianto d’organo (rene e fegato);
  • Attuare gli interventi di rianimazione di base ed avanzata e superare con esito positivo il corso di BLSD.

 

 

Modulo: CHIRURGIA D’URGENZA

SSD MED/18, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Riconoscere i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti con problemi di interesse chirurgico in regime d’urgenza, in particolare riferiti al politraumatizzato (toracico e/o addominale, vascolare, cranico) con addome acuto, emorragia digestiva, ischemia acuta agli arti inferiori;

 

Contenuti specifici

-        Trauma

-        Percorso diagnostico e terapeutico del paziente traumatizzato

-        Trauma toracico

-        Fratture costali

-        Pneumotorace

-        Emotorace

-        Trauma addominale

-        Emoperitoneo

-        Trauma epatico

-        Rottura della milza

-        Trauma vascolare

-        Aneurismi

-        Ischemia acuta degli arti

-        Dolore addominale

-        Emorragie digestive

-        Lesioni da caustici

-        Trapianto d’organo

-        La rete organizzativa

-        Trapianto di fegato

 

Modalità di svolgimento

Lezione frontale.

 

Modalità d’esame

Scritto con domande a scelta multipla.

 

Testo/i di riferimento

Bresadola V. Chirurgica per le professioni sanitarie. Napoli: EdiSES; 2006.

Staudacker C. Chirurgia d’urgenza. Milano: Elsevier; 2005.

 

 

Modulo: INFERMIERISTICA CRITICITÀ VITALE

SSD MED/45, CFU 2, 24 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

  • Attivare efficacemente il sistema di emergenza extra ed intraospedaliero;
  • Adottare il sistema di decisione delle priorità assistenziali nella gestione di un paziente critico o instabile;
  • Utilizzare i criteri di attribuzione delle priorità (triage) nella gestione di più pazienti con problemi urgenti/emergenti;
  • Gestire un monitoraggio avanzato delle funzioni vitali nel paziente critico;
  • Gestire, applicando le prescrizioni diagnostico-terapeutiche, il paziente che ha bisogno di un supporto di uno o più organi;
  • Identificare i rischi specifici dei pazienti critici (infettivi, nel trasporto/trasferimento, correlati all’uso della tecnologia, delle applicazioni elettriche e dei farmaci) ed attivare strategie di risk management;
  • Descrivere le peculiarità organizzative ed assistenziali delle chirurgia e medicina d’urgenza e delle cure intensive;

Indicare le peculiarità assistenziali del paziente sottoposto al trapianto d’organo (rene e fegato);

 

Contenuti specifici

-        Concetti generali sui sistemi di monitoraggio

-        Monitoraggio dei parametri vitali standard in Terapia Intensiva: ECG, saturazione, EtCO2, temperatura corporea

-        Monitoraggio delle pressioni invasive: criteri di affidabilità

-        Monitoraggio della gittata cardiaca e della saturazione venosa di ossigeno

-        Assistenza al Paziente in VAM invasiva

-        Rilevazione dei parametri ventilatori

-        Cura del tubo endotracheale

-        Cura del cavo orale

-        Condizionamento dei gas

-        Postura del paziente

-        Drenaggio delle secrezioni

-        Assistenza al paziente in VAM non invasiva: interfacce e metodi di gestione del confort

-        Valutazione neurologica

-        Accertamento della funzionalità dei nervi cranici

-        Valutazione della coscienza

-        Prevenzione e identificazione del delirium

-        Valutazione e gestione della PIC

-        Sicurezza del paziente

-        Gestione dei trasporti

-        Prevenzione delle lesioni da pressione

-        Criteri per la gestione delle multiterapie

-        Criteri per la gestione delle nutrizioni enterali

-        Confort del paziente

-        Visiting policies

-        Accertamento del dolore e del confort nel paziente con alterazioni della comunicazione

-        Cure igieniche

-        Gestione della termoregolazione

-        Sonno, riposo e rumore

-        Analisi di casi clinici emblematici

-        Il paziente con sindrome settica

-        Il paziente con trauma cranico

 

Modalità di svolgimento

Lezione frontale.

 

Modalità d’esame

Scritto con domande a scelta multipla.

 

Testo/i di riferimento

Giusti G, Benetton M. La cura del corpo in Terapia Intensiva - Quaderni dell’assistenza in area Critica. Milano: Maggioli; 2013.

Giusti G, Benetton M. Guida al monitoraggio in Area Critica - Quaderni dell’assistenza in area Critica. Milano: Maggioli; 2013.

Marino PL. The ICU book. Philadelphia: Lippincott Williams & Wilkins; 2007.

Owen A. Il monitoraggio in area critica. Milano: McGraw-Hill; 1998.

Peruzzi S. La somministrazione dei farmaci in area critica. Milano: McGraw-Hill; 2006.

 

 

Modulo: MEDICINA D’URGENZA

SSD MED/09, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Il modulo intende fornire gli elementi di valutazione e stratificazione del rischio del paziente con le sindromi cliniche affrontate nel corso, il razionale sottostante, il decorso clinico regolare delle sindromi, i segni del decorso complicato.

 

Contenuti specifici

-        Insufficienza respiratoria acuta

-        Scompenso cardiaco

-        Supporto non invasivo della funzione respiratoria

-        Sindrome coronarica acuta

-        Tromboembolia venosa

-        Intossicazione da farmaci

-        Allergia immediata

-        Droghe d’abuso in pronto soccorso-medicina d’urgenza

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

Per ogni argomento trattato verrà richiamata la fisiopatologia e saranno illustrati i principi di valutazione nell’urgenza, il percorso diagnostico, la stratificazione del rischio, il piano di cura e il piano di assistenza.

Nella trattazione degli argomenti verranno presentati uno o più casi clinici, la gestione dei quali verrà rapportata alla/e linea/e guida di riferimento.

 

Modalità d’esame

Scritto con domande a scelta multipla.

 

Testo/i di riferimento

Dispense fornite dal docente.

Eventuale testo (non ancora individuato) consigliato all’inizio del corso.

 

 

Modulo: ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA

SSD MED/33, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Descrivere il quadro clinico e i principi di trattamento delle più comuni lesioni traumatiche (distorsioni delle principali articolazioni, fratture dei segmenti ossei principali, lezioni da schiacciamento) e degenerative (artrosi, osteocondriti e osteocondrosi) dell'apparato locomotore.

 

Contenuti specifici

-        Generalità sulle fratture

-        Fratture di polso

-        Fratture dell'estremo prossimale dell'omero

-        Fratture dell'estremo prossimale di femore

-        Lussazioni

-        Distorsioni

 

Modalità di svolgimento

Lezione frontale.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Grassi, Pazzaglia, Pilato, Zatti. Manuale di ortopedia e traumatologia. II ed. Milano: Elsevier; 2012.

 

 

Modulo: RIANIMAZIONE ED EMERGENZA

SSD MED/41, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Il modulo offre agli studenti le basi per sostenere gli studenti nell’attivazione degli interventi assistenziali necessari a gestire le situazioni acute e/o critiche sia in contesto ospedaliero che territoriale e domiciliare.

 

Contenuti specifici

-        Il malato critico

-        Riconoscimento del malfunzionamento delle funzioni vitali, trasporto, disponibilità e consumo di Ossigeno

-        Score di valutazione di gravità in T. I.

-        Principi, organizzazione ed utilizzazione delle tecniche di terapia intensiva

-        Ventilazione artificiale

-        Monitoraggio funzioni vitali

-        Monitoraggio emodinamico

-        L’arresto cardiaco: BLSD, riconoscimento e primo trattamento

-        Principi e tecniche

-        Intubazione oro-tracheale

-        Fluidoterapia e terapie emosostitutive

-        Rianimazione cardiopolmonare

-        Drenaggi polmonari

-        Soccorso al politraumatizzato

-        Triage

-        Primary survival and secondary survival

-        score di Gravità

-        Cardio-Circolatorio

-        Lo shock

-        Scompenso cardiaco acuto

-        Insufficienza cardiaca

-        Respiratorio

-        Insufficienza respiratoria acuta e acuta su cronica

-        Patologia traumatica, infettiva, embolica, versamento pleurico, broncospasmo

-        I supporti respiratori e la ventilazione meccanica

-        Neurologico

-        Coma

-        Ipertensione endocranica

-        Delirio e stato confusionale

-        Valutazione della morte cerebrale e problematiche del donatore d’organo

-        Rene

-        Equilibrio Idro-Elettrolitico e Acido-Base

-        Insufficienza renale acuta

-        Patologia Infettiva

-        SIRS/MOF/SEPSI

-        Problematiche infettive del paziente immunodepresso

-        Ustioni, Ipotermie, Avvelenamenti, Annegamenti, Allergie

-        L’ustionato

-        Ipotermia/ipertermie

-        Folgorazione

-        Intossicazioni da farmaci

-        Intossicazione da prodotti di uso domestico

-        Avvelenamenti

-        Annegamenti

-        Embolia gassosa

-        Allergie e shock anafilattico

 

Modalità di svolgimento

Lezione frontale.

 

Modalità d’esame

Scritto con domande a scelta multipla.

 

Testo/i di riferimento

Romano E. Anestesia - I principi e le tecniche. Milano: UTET; 1991.

Miller RD. Anesthesia. Churchill Livingstone; 2009.

Novelli GP. Anestesia, Rianimazione ed Emergenze Medico-Chirurgiche. Napoli: Idelson-Gnocchi; 2001.

Rosen P. Emergency Medicine. Elsevier - Mosby; 2013.

Civetta JM. Critical Care. Philadelphia: J.B. Lippincott; 1989.

American Heart Association. Health Care Provider’s Manual for Basic Life Support.

American Heart Association. Textbook of advanced cardiac life support

Bongard FS, SUE DY. Critical Care Diagnosis & Treatment. Lange Medical Books - McGraw-Hill; 2002.

Saunders CE, Ho MT. Emergency Diagnosis & Treatment. Lange Medical Books - McGraw-Hill; 1992.

Della Rocca G. Emodinamica ed Emodinamica volumetrica in Anestesia e Rianimazione. Bologna: Arianna Casalecchio Editore; 2007.

 

 

 

 

Insegnamento

INFERMIERISTICA NELLA COMUNITÁ

 

CFU 5

Obiettivi formativi dell’insegnamento

L’Insegnamento offre agli studenti le basi per intervenire efficacemente nella presa in carico domiciliare, residenziale o distrettuale degli utenti vulnerabili, con problemi psichiatrici o di salute cronici, anche attraverso progetti multi-professionali di lungo termine. Lo studente, al termine dell’Insegnamento, è in grado di:

  • Riferire i concetti base che guidano la pratica infermieristica di comunità orientata ai singoli, ai gruppi ed alla popolazione (determinanti sociali della salute; cure primarie; promozione della salute; prevenzione dei disagi mentali; modelli di welfare; community care);
  • Descrivere i bisogni di assistenza infermieristica della popolazione affetta da dipendenza, disabilità psichica e disturbi mentali;
  • Applicare metodi e strumenti di integrazione socio-sanitaria e modalità di intervento integrato nella comunità, attivando reti informali e formali di riferimento del paziente vulnerabile;
  • Descrivere gli approcci collaborativi della presa in carico integrata dei problemi di salute del singolo e della famiglia, dell’identificazione precoce della situazione ad elevata vulnerabilità nella fase acuta e nella fase di compenso identificando le risorse offerte dal contesto, le strategie di intervento multidisciplinare, le tipologie dei progetti terapeutici (domiciliari, residenziali, comunitari);
  • Pianificare e gestire la continuità dell’assistenza e la dimissione protetta nei pazienti a rischio di dimissione difficile;
  • Descrivere l’epidemiologia e la clinica dei principali quadri sindromici (disturbi dello spettro schizofrenico, disturbi affettivi, disturbi d’ansia, disturbi di personalità, disturbi del comportamento alimentare, alcolismo, disturbi d’abuso di sostanze, nuovi quadri patologici, demenze);
  • Pianificare e gestire interventi di educazione terapeutica per sviluppare capacità di self-care;
  • Conoscere e attuare le fasi d’avvio della relazione terapeutica con una persona affetta da un disturbo psichiatrico;
  • Riconoscere gli elementi di base della psicopatologia generale utili per l’accertamento integrato e la comprensione delle ricadute sui modelli di vita; la conoscenza delle diagnosi e classificazione delle malattie psichiatriche;
  • Riportare le indicazioni, uso clinico e tollerabilità dei farmaci ansiolitici/sedativi, antidepressivi, antipsicotici e stabilizzatori dell’umore;
  • Riconoscere le principali ricadute dell’invalidità, cronicità e malattia mentale nel contesto famigliare e di vita dei pazienti;
  • Individuare e gestire, in collaborazione con altri professionisti, le alterazioni comportamentali maggiormente frequenti e a rischio per il paziente quali: confusione mentale, disorientamento, agitazione;
  • Indicare i principi di tutela del paziente portatore di disagio psichico contenuti nella legislazione.

 

 

Modulo: INFERMIERISTICA DI COMUNITÀ

SSD MED/45, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

-          Identificare i principali elementi sottesi allo sviluppo dell’assistenza infermieristica territoriale secondo il paradigma relazionale;

-          Acquisire il concetto di lavoro di rete e dei principali strumenti del processo di integrazione socio-sanitaria, nell’ottica della continuità delle cure;

-          Identificare soggetti e responsabilità nelle diverse fasi del processo di presa in carico nella comunità;

-          Riconoscere i bisogni assistenziali da affrontare nelle cure infermieristiche domiciliari;

-          Identificare le principali strategie e strumenti d’ intervento del processo di presa in carico.

 

Contenuti specifici

-          Elementi essenziali per un inquadramento epidemiologico delle problematiche di salute più rilevanti nell’ambito delle cure infermieristiche domiciliari;

-          Indirizzi normativi nazionali e regionali di riferimento;

-          Aspetti organizzativi e professionali dell’approccio relazionale applicato alle cure infermieristiche domiciliari;

-          Logiche di welfare di comunità;

-          Il lavoro di rete: infermiere come attivatore/promotore di risorse formali ed informali;

-          Il Punto Unico di Accesso, la valutazione multidimensionale, l’Unità di Valutazione Distrettuale (UVD), il progetto personalizzato;

- Strumenti per identificare i pazienti a rischio di dimissione difficile (BRASS, Barthel  Index).

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali/interattive, analisi guidata di casi.

 

Modalità d’esame

Esame scritto.

 

Testo/i di riferimento

-          Saiani L, Brugnolli A. Trattato di cure infermieristiche, Sorbona, Milano 2010 (cap. 4 e 8).

-          Pellizzari M. L’infermiere di Comunità. Dalla teoria alla prassi. 1° Ed. Milano: McGraw Hill, 2008. (pag.: 1-21, 34-72, 89-121)

 

 

Modulo: INFERMIERISTICA NELLA SALUTE MENTALE E PSICHIATRICA

SSD MED/45, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Riconoscere gli elementi di base della psicopatologia generale utili per l’accertamento integrato e la comprensione delle ricadute sui modelli di vita; la conoscenza delle diagnosi e classificazione delle malattie psichiatriche;

Riconoscere le principali ricadute dell’invalidità, cronicità e malattia mentale nel contesto famigliare e di vita dei pazienti;

 

Contenuti specifici

I Modelli della cura

-        L’evoluzione del paradigma psichiatrico attraverso l’analisi diacronica dei modelli assistenziali e della normativa specifica. (L.180/78, Progetti Obiettivo 1994/1996 e 1998/2000 e Linee Guida per la Tutela della Salute Mentale 2008)

-        L’organizzazione dei Servizi di Salute mentale e la missione del D.S.M:  la presa in carico, la continuità terapeutica, la multidisciplinarietà

-        Il rischio di stigma ed esclusione sociale nelle persone con disagio/disturbo mentale: il tema dei diritti

Le competenze professionali

-        Le componenti costitutive della relazione terapeutica in ambito psichiatrico

-        Il colloquio motivazionale

Gestione eventi

-        L’ accoglienza e l’accertamento multidimensionale nella salute mentale: osservazione, intervista, individuazione degli aspetti psicopatologici, analisi e interpretazione del contesto di vita

-        Strategie assistenziali in situazioni psicopatologiche specifiche:

-        Disturbi dell’umore

-        Disturbi d’ansia

-        Disturbi psicotici

-        Gestione del paziente con confusione e aggressività

-        Il problema dell’aderenza al trattamento e aspetti specifici della terapia farmacologica in psichiatria

I rapporti con il contesto

-        Stili comunicativi funzionali e disfunzionali nei contesti famigliari disorganizzati, rigidi, ostili e multiproblematici

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali, laboratori, analisi di filmati.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Barelli P, Spagnolli E. Infermieristica e salute mentale. Milano: Masson; 2004.

 

 

Modulo: INFERMIERISTICA EDUCATIVA

SSD MED/45, CFU 1, 12 ore

Docente: Caporale Loretta 


Obiettivi formativi specifici

Il modulo intende sviluppare competenze educative per la gestione di percorsi assistenziali nella comunità, fornendo la conoscenza delle metodologie per pianificare, gestire e valutare interventi di educazione alla persona, rivolti al singolo e alla famiglia, nelle fasi della malattia (acuta/cronica) e nelle transizioni tra contesti (ospedale-territorio-ospedale) garantendo la continuità assistenziale.

  • Conoscenza e capacità di comprensione
    • Distinguere i concetti di promozione della salute, educazione alla salute, sanitaria e terapeutica: finalità, destinatari, modalità e ambiti di intervento
    • Capacità di applicare conoscenza
      • Riconoscere, approfondire e sperimentare le tappe metodologiche di un progetto educativo
      • Adottare metodi e strumenti per documentare la continuità educativa delle cure
      • Scegliere diverse strategie educative con i pazienti ed i caregiver, nella promozione delle capacità di autocura per il controllo della malattia (dall’informazione all’educazione terapeutica ospedaliera e domiciliare)
      • Autonomia di giudizio
        • Identificare le persone che richiedono una dimissione pianificata selezionando gli strumenti di screening multidimensionali
        • Riconoscere i bisogni educativi da gestire nella continuità assistenziale e nella dimissione pianificata: percorsi attivabili nella rete dei servizi
        • Valutare gli esiti clinici attribuibili all’assistenza e sensibili all’educazione terapeutica
        • Abilità comunicative
          • Identificare le strategie comunicative/educative che promuovono il coinvolgimento e mantengono l’aderenza terapeutica e la responsabilizzazione all’autocura
          • Assicurare la personalizzazione del percorso educativo, rinforzando strategie di adattamento e autostima potenziando le risorse disponibili (umane, documentali e didattiche)

 

Contenuti specifici

-        Elementi essenziali per un inquadramento epidemiologico delle problematiche di salute più rilevanti della popolazione nell’ambito delle cure infermieristiche di comunità (long term care)

-        L’educazione nella prevenzione delle malattie e nell’assistenza dei malati e dei disabili in tutte le fasce d’età

-        I 3 livelli di educazione sanitaria quale ambito di attività della promozione della salute: una strategia etica ed economica

-        Educazione terapeutica parte di programmi di continuità di cura nelle transizioni tra contesti

-        Le tappe della progettazione:

-        Conoscenza del paziente e suo contesto di vita

-        Analisi dei bisogni educativi del paziente/caregiver: definizione della diagnosi educativa

-        Il contratto educativo: obiettivi di sicurezza e personalizzati, generali e specifici

-        La pianificazione educativa: risorse, metodi, tempi (la gradualità dell’apprendimento)

-        Valutazione dei risultati di apprendimento correlati agli esiti clinici

-        Progettazione educativa rivolta a persone con patologia cronica e/o caregiver (ad esempio: pazienti adulti post SCA, paziente dimesso con presidi medico-chirurgici complessi, adolescenti con diabete…)

-        Strumenti per identificare i pazienti a rischio di dimissione difficile (BRASS, Barthel Index)

-        Servizi attivabili e strumenti per garantire la continuità educativa dell’utente cronico e della sua famiglia nelle transizioni tra contesti

-        Stakeholder interni (parenti, amici, vicini di casa, caregiver di riferimento) o esterni (reti AMA, associazioni volontari, figure chiave) da coinvolgere per fornire sostegno al progetto educativo

-        Scelta di contenuti e messaggi efficaci di salute (scritti, take away message, e multimediali) per fornire informazioni e addestrare paziente-famiglia-caregiver all’autocura

-        Sviluppo delle competenze educative a sostegno del benessere delle persone e delle famiglie (teach back).

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

Studio di casi in gruppi.

Esercitazioni con applicazione guidata di progetti educativi.

Testimonianza di un infermiere che si occupa di educazione terapeutica.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Saiani L, Brugnolli A. Trattato di cure infermieristiche. Milano: Sorbona; 2010. Cap. 8.

Avanzini F, Di Giulio P et al. Efficacia di un intervento educativo infermieristico in pazienti ricoverati per una sindrome coronarica acuta. Assistenza infermieristica e ricerca 2011; 30: 16-23.

Amodeo R, De Ponti A et al. Organizzazione di un incontro di educazione alla salute dedicato ai pazienti ricoverati per sindrome coronarica acuta: l’esperienza degli infermieri dell’ospedale di Desio. Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 3: 170-175.

Educazione Terapeutica del Paziente; OMS 1998.

 

 

Modulo: PEDAGOGIA

SSD M-PED/01, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Il modulo intende fornire allo studente la capacità di:

-          Distinguere e descrivere i significati di pedagogia, educazione, formazione, andragogia e formazione permanente

-          Distinguere le diverse applicazioni della pedagogia nella formazione e nella pratica infermieristica

-          Distinguere i processi propri di apprendimento dell’adulto da quelli del bambino e le implicazioni nella progettazione formativa

-          Distinguere ed applicare le fasi della progettazione formativa

-          Organizzare un progetto di formazione efficace rivolto al singolo o al gruppo

 

Contenuti specifici

1) La pedagogia nella formazione e nella pratica infermieristica

2) Evoluzione del lessico pedagogico:  educazione, formazione, lifelong learning, lifewide learning

3) L’apprendimento dell’adulto e le implicazioni nella progettazione e pratica educativa

4) La progettazione formativa e le sue variabili

4.a) I fattori intrinseci ed estrinseci che influiscono sull’apprendimento

4.b) Educare nei contesti sanitari eterogenei: il dialogo transculturale

5) Le fasi della progettazione formativa: analisi del contesto e dei bisogni educativi; definizione degli obiettivi e contratto educativo; scelta e organizzazione di contenuti e metodi; realizzazione dell’intervento educativo; sistemi di valutazione

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

Analisi di film.

Lavori di gruppo.

 

Modalità d’esame

Scritto con domande a scelta multipla e case study.

 

Testo/i di riferimento

Materiale fornito dal docente

Ferraresi A et al. Educazione terapeutica Carocci, 2004 (Capp. 2,5,6,7,8)

Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente (fino pag. 11)

Mazzetti M. Il dialogo transculturale. Milano: Carocci; 2003. p. 27-64.

 

 

Modulo: PSICHIATRIA

SSD MED/25, CFU 1, 12 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi specifici

Il modulo intende fornire allo studente le conoscenze per:

  • Identificare le manifestazioni dei disturbi psichici
  • Collegare i diversi approcci della psichiatria al trattamento dei principali disturbi
  • Descrivere i modelli organizzativi e operativi dei servizi psichiatrici

 

Conoscenze acquisite

Nozioni di neurofisiologia, neurochimica e psicologia generale.

 

Contenuti specifici

-        Elementi di psicopatologia generale

-        Esame dello stato psichico

-        Diagnosi e classificazioni psichiatriche

-        Delirium

-        Disturbo amnestico

-        Disturbi mentali dovuti a cause mediche generali

-        Schizofrenia e disturbi psicotici

-        Disturbi dell’umore

-        Disturbi d’ansia

-        Disturbi somatoformi e dissociativi

-        Alcolismo

-        Disturbi del comportamento alimentare

-        Disturbi di personalità

-        I trattamenti farmacologici

-        Uso clinico e tollerabilità dei farmaci ansiolitici/sedativi, antidepressivi, antipsicotici

-        Le psicoterapie in ambito psichiatrico, la riabilitazione psichiatrica. L’organizzazione dei servizi psichiatrici. La legislazione psichiatrica

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto.

 

Testo/i di riferimento

Burton NL. Introduzione alla psichiatria. Bologna: Il Mulino; 2009.

Testi di consultazione

-        Golberg D, Benjamin S, Creed F. Psichiatria nella pratica medica. Roma: Il Pensiero Scientifico; 1996.

-        Liberman RP. La riabilitazione Psichiatrica. Milano: Cortina, Milano; 1997.

-        Ciambrello C, Cantelmi T, Pasini A. Infermieristica clinica in igiene mentale. Milano: CEA; 2001.

 

 

 

 

LABORATORI III

 

SSD MED/45, CFU 1, 30 ore

Docente:

 

Obiettivi formativi del corso

Laboratorio correlato all’insegnamento di Infermieristica Clinica Urgenza Emergenza

Multiterapia nella criticità vitale, criteri di scelta dei devices e di monitoraggio

  • Sviluppare capacità decisionali nella scelta dell’accesso vascolare basate su prove di efficacia nel paziente critico
  • Sviluppare abilità di sorveglianza farmacologica e di calcolo per la gestione sicura della multiterapia endovenosa (ev) nel paziente critico
  • Decidere le modalità di un efficace monitoraggio multiparamentrico sia per la sorveglianza clinica che farmacologica

Laboratorio correlati all’insegnamento di Infermieristica Clinica Area Materno Infantile

Promuovere un efficace allattamento al seno correlato all’insegnamento

  • Acquisire abilità per la promozione all'allattamento al seno
    • Tecniche di attaccamento
    • Postura del bambino
    • Modalità per favorire il riflesso della suzione
    • Uso di presidi
    • Valutazione del quantitativo di latte assunto

Gestione sicura e promozione dell’aderenza farmacologica nei bambini

  • Acquisire abilità nella gestione sicura dei farmaci in ambito pediatrico con particolare riferimento alla valutazione del bambino
  • Acquisire abilità per favorire l’aderenza alla terapia farmacologica nelle diverse età del bambino

Laboratori correlati all’insegnamento di Gestione rischio clinico e tutela del paziente

Metodi per l’interrogazione di banche dati/report clinico

  • Formulare una strategia di ricerca avanzata con termini MeSH, operatori booleani, limiti, partendo da un quesito clinico perfezionato
  • Salvare una strategia di ricerca
  • Effettuare una ricerca per autore, rivista

Apprendere dall’errore: sperimentare metodi di analisi su un caso clinico

  • Applicare i metodi di analisi reattivi appropriati per analizzare i quasi errori, riconoscere le cause – individuali, situazionali, …
  • Proporre soluzioni per la prevenzione

Trasferire la responsabilità dei pazienti attraverso le note progressive e definire le priorità

  • Organizzare le cure infermieristiche di un gruppo di pazienti presi in carico:
  • Identificare dalle consegne  i dati rilevanti dei pazienti presi in carico
  • Riconoscere i problemi dei pazienti da gestire durante il turno secondo priorità
  • Sviluppare capacità di pianificazione e organizzazione dell’assistenza rivolta a gruppi di pazienti

Preparare il proprio curriculum (CV) e gestire un colloquio di assunzione

  • Elaborare il proprio CV vitae secondo gli standard europei
  • Sviluppare abilità per realizzare un colloqui di assunzione

Laboratori correlati all’insegnamento di infermieristica nella comunità

Progetto educativo per la continuità delle cure nel paziente in dimissione

  • Applicare le tappe della progettazione di un intervento di educazione terapeutica e programmare la continuità assistenziale tra ospedale e territorio

Strategie di motivazione per l’aderenza terapeutica dei pazienti

  • Sperimentare la metodologia della pianificazione educativa nella continuità assistenziale
  • Realizzare un colloquio motivazionale per favorire l’aderenza terapeutica in pazienti dimessi con  presidi medico/chirurgici complessi
  • Sviluppare abilità per identificare e gestire le potenziali resistenze

Colloquio strutturato e non strutturato nei pazienti con ansia e depressione

  • Realizzare un primo colloquio di accertamento dello stato clinico e aderenza alla terapia seguendo la scala Hamilton e secondo la sequenza del colloquio (far emergere - fornire informazioni - far  emergere)

 

Modalità di svolgimento

Visione di filmati.

Scenari clinici con mandati specifici da analizzare e proporre soluzioni in piccoli gruppi.

Role Playing.

Discussione in piccoli gruppi sulle decisioni assunte o criticità evidenziate.

Esercitazioni pratiche su banche dati.

 

Testo/i di riferimento

Laboratorio correlato all’insegnamento di Infermieristica Clinica Urgenza Emergenza

Bankhead A,  Boullata J, Brantley S,  Corkins M, Guenter P, Krenitsky J, Lyman B, Metheny A, Mueller C, Robbins S, Wessel J, and A.S.P.E.N. Enteral Nutrition Practice Recommendations. JPEN published online 26 January 2009 DOI: 10.1177/0148607108330314 (Sintesi fornita da docente)

Chulay, Burns SM. AACN Manuale di area critica. L’essenziale a portata di mano. Milano: McGraw-Hill; 2011. Cap. 3.1-3.11, 4, 7, 8.

Linee Guida per la Prevenzione delle infezioni da Catetere intravascolari, 2011. http://www.aslbat.it/attachments/580_Linee%20guida%20per%20la%20prevenzione%20delle%20infezioni%20correlate%20a%20cateteri%20intravascolari.pdf

RNAO. Nursing Practice Guidelines. Assessment and devices selection for vascular access. Toronto, Canada: Registred Nurses Association of Ontario. 2004 (Revised 2008).

Laboratorio correlati all’insegnamento di Infermieristica Clinica Area Materno Infantile

Gialli M, Miragoli A, Rocchi MR, Stefanel R. Infermieristica Clinica in ambito Materno Infantile. I ed. Milano: Hoepli; 2007.

Glasper A, Richardson J. A textbook of Children’s and young People’s Nursing. I ed. Churchill Linvingstone; 2006.

Laboratori correlati all’insegnamento di Gestione rischio clinico e tutela del paziente

Ministero della Salute. Governo clinico, Qualità e Sicurezza nelle cure. Archivio documenti. In  http://www.ministerosalute.it/qualita/archivioDocumentiQualita.jsp?lingua=italiano&menu=documenti.

Bulfone G, Sumathy M, Grubissa S, Palese A. Trasferire efficacemente informazioni e responsabilità attraverso le consegne: revisione della letteratura. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2012; 31(2): 91-101.

Palese A, Cabarcas R, Dotti R, Riboli O. Documentazione scritta (consegne e piani di assistenza). Assistenza Infermieristica e Ricerca 2006; 25(2): 109-115.

Saiani L, Palese A. Guida per pianificare lo sviluppo professionale e documentare le competenze. Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2002; 21(2): 3-45.

Laboratori correlati all’insegnamento di infermieristica nella comunità

AA.VV. Quaderno dell'infermiere N 23 del 2008: la nutrizione artificiale.

Best Practice Evidence Based Practice Information Sheets for Health Professionals: L’aspirazione tracheale degli adulti con via respiratoria artificiale. Bologna: Centro studi EBN; 2000. Vol. 4.

Becchi MA. Il caregiver del paziente complesso ed il suo addestramento. Roma: Panorama della Sanità; 2010.

Ferraresi A, Gaiani R, Manfredini M. Educazione Terapeutica. Metodologia e applicazioni. Roma: Carocci; 2004.

Miller W, Rollnick S. Il colloquio di motivazione. Trento: Erikson; 1994. p. 13-195.

 

 

 

 

Insegnamento

ATTIVITA’ FORMATIVE PROFESSIONALIZZANTI e TIROCINIO

 

SSD MED/45, CFU 24, ore 720

Docente:


Obiettivi formativi dell’insegnamento

Il tirocinio del 3° anno è progettato per promuovere negli studenti infermieri il consolidamento e avanzamento delle competenze del 1° e 2° anno e sviluppare capacità di:

a)      presa in carico di pazienti con problemi di salute di media ed elevata complessità;

b)      presa di decisione sulle priorità e sull’assistenza infermieristica da erogare anche a gruppi di pazienti;

c)       progettazione e gestione di processi assistenziali anche attribuendo e supervisionando attività agli OSS;

d)      attivazione e mantenimento della continuità assistenziale (all’interno della medesima Struttura Complessa (SC)/Servizio, tra diverse SC/Servizi della medesima struttura, tra ospedale e territorio).

 

Obiettivi formativi specifici

Il tirocinio clinico del terzo anno, offrirà agli studenti l’opportunità di:

  • Sviluppare abilità di individuazione delle priorità assistenziali sul singolo paziente e su gruppi di pazienti.
  • Gestire pazienti in condizioni di urgenza/emergenza nei diversi setting assistenziali ospedalieri e di comunità.
  • Gestire pazienti in condizioni di disagio psichico in strutture ospedaliere, territoriali e di comunità.
  • Gestire processi di presa in carico globale nei pazienti con problematiche di salute di bassa, media ed elevata complessità, ad andamento cronico o acuto nei diversi setting assistenziali.
  • Sviluppare abilità di supervisione e attribuzione delle competenze agli OSS(c);
  • Sviluppare abilità di attivazione e mantenimento della continuità assistenziale (tra turni e tra setting assistenziali diversi), gestire la dimissione protetta e preparare paziente, famigliari e caregiver alla gestione domiciliare dell’assistenza.
  • Attuare sistemi di valutazione multidimensionali dei problemi del paziente valutando le risorse del sistema ‘famiglia’, formali ed informali;
  • Attivare interventi professionali integrati con altre professionalità;
  • Progettare il proprio percorso formativo.

Contenuti specifici esperienziali

Per raggiungere le competenze generali attese e dare la possibilità agli studenti di approfondire degli ambiti di competenza in base ai loro bisogni/attitudini, il percorso di tirocinio clinico offerto è caratterizzato da due indirizzi:

-          presa in carico a breve termine dei pazienti acuti (Percorso ‘Acuti’)

-          presa in carico a lungo termine dei pazienti cronici (Percorso ‘Comunità’).

I due indirizzi, si differenziano sostanzialmente per la prevalente esposizione a problematiche assistenziali in area ospedaliera (paziente acuto, riacutizzato, critico) piuttosto che di comunità (prevenzione terziaria, cronicità e riabilitazione); a questa logica corrispondono sedi di tirocinio pertinenti per casistica, problematiche assistenziali e trattamenti.

 

Modalità di svolgimento

Tirocinio clinico sia per il percorso acuto che cronico prevede l’esposizione a 5 esperienze da effettuare presso:

- area ospedaliera generale/specialistica, una area ospedaliera di terapia intensiva e un area materno-infantile (pediatria/neonatologia)

- area territoriale distrettuale (SID/ADI), residenziale (RSA, CdR) e area della salute mentale (CSM, altri servizi DSM).

 

Modalità d’esame

Le competenze sviluppate dallo studente sono valutate complessivamente durante le esperienze di tirocinio in base a:

-          applicare le conoscenze,

-          dimostrare comprensione e autonomia di giudizio

-          utilizzare abilità di comunicazione e relazione

-          dimostrare responsabilità e capacità di apprendimento/autovalutazione

Al termine del tirocinio verranno valutate con metodologia OSCE (Objective Structured Clinical Examination). L’esame Obiettivo Standardizzato delle Competenze Cliniche secondo la metodologia OSCE per la valutazione delle competenze raggiunte nelle attività formative professionalizzanti di tirocinio (stazioni sequenziali di: simulazioni, testimonianze di parenti/operatori, audio/video registrazioni, casi clinici)

 

Strategie di supporto all’apprendimento clinico:

Debriefing clinici ed esperienziali

Il caso Mini-Cex

Report di tirocinio (a valenza clinica, EBN, educativa) su mandati specifici e/o individuati dagli studenti nei contesti di tirocinio

Feedback valutativo sull'auto-progettazione delle esperienze di apprendimento a scelta dello studente (es. per progettazione tirocini

Progettazione personalizzata del tirocinio opzionale

Valutazioni intermedie e finali in tirocinio

 

Strumenti di supporto:

Testo: Saiani L, Brugnolli A. Trattato di cure infermieristiche. Napoli: Sorbona – Idelson Gnocchi; 2011.

Documento: “Guida per la preparazione all’esame OSCE”.