Programmi a.a. 2015/2016 III anno CdL in Infermieristica (sede Pordenone)
Insegnamento
GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO E TUTELA DEL PAZIENTE
CFU 11
Obiettivi formativi dell’insegnamento
L’insegnamento offre gli studenti le basi per erogare cure infermieristiche sicure ed efficaci. Lo studente, al termine dell’Insegnamento, è in grado di:
- Descrivere criticamente la pratica infermieristica rilevandone basi razionali e variabilità e discutendo l’efficacia degli interventi infermieristici osservati nel quotidiano;
- Descrivere i rischi, utilizzare sistemi di prevenzione e monitoraggio, adottando standard di sicurezza dei pazienti e efficaci strategie/modalità per assicurarli;
- Interpretare i risultati della ricerca documentati dalla letteratura sulla base degli obiettivi e del disegno di studio adottato, dei bias e del confondimenti, della precisione ed accuratezza degli strumenti di misura adottati, della validità interna ed esterna ed utilizzando la statistica descrittiva ed inferenziale (intervalli di confidenza, p-value);
- Classificare la letteratura sulla base della forza delle prove e dei livelli delle raccomandazioni anche utilizzando gli strumenti di valutazione critica disponibili;
- Applicare nella pratica le migliori evidenze declinandole sulla base dei valori, convinzioni, preferenze dell’utente, delle risorse disponibili e del giudizio clinico.
- Discutere le barriere che ostacolano la diffusione della pratica infermieristica basata sulle evidenze indicando le possibili strategie per superarle;
- Descrivere i profili professionali degli operatori sanitari, le competenze offerte da ciascuno e le strategie di integrazione organizzativa e professionale anche finalizzate ad evitare/contenere i rischi del paziente;
- Indicare le norme che disciplinano l’esercizio professionale e il rapporto di lavoro dell’infermiere (in qualità di lavoratore dipendente, libero professionista) ed i contenuti della responsabilità giuridica sottesa ad ogni prestazione od omissione professionale;
- Indicare gli elementi fondanti di diritto penale: il reato, l’elemento psicologico, le cause di non punibilità, l’imputabilità;
- Censire i principali delitti contro la vita e contro l’incolumità individuale;
- Riconoscere le situazioni e le modalità in cui è necessario richiedere il consenso informato; le caratteristiche di una buona documentazione clinica anche rispetto alle situazioni in cui vi è l’obbligo di informare l’autorità giudiziaria e gli accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori;
- Descrivere le modalità di accertamento della morte e la legislazione attuale inerente i trapianti;
- Indicare le situazioni di risarcimento del danno alla persona (danno biologico, patrimoniale, morale);
- Decidere nelle situazioni caratterizzate da diversità di posizioni (conflitti o dilemmi);
- Descrivere i principali approcci all’etica, le teorie etiche classiche ed i principi etici per l’assunzione delle decisioni nel conflitto/dilemma etico;
- Valutare criticamente l’attuale dibattito epistemologico in bioetica e le sue conseguenze sullo statuto della vita umana nascente e morente;
- Definire priorità di intervento sulla base dei bisogni assistenziali, delle esigenze organizzative e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili;
- Gestire l’assistenza infermieristica ad un gruppo di pazienti individuando il modello organizzativo più appropriato;
- Attivare un sistema di sorveglianza adeguato alla complessità assistenziale dei pazienti;
- Distinguere i bisogni di assistenza differenziando il contributo degli operatori di supporto da quello degli infermieri e attribuire le attività assistenziali assicurando supervisione;
- Utilizzare strumenti di pianificazione dell’assistenza appropriati (clinical pathways, piani standard) e documentare le cure erogate sulla base dei principi medico-legali;
- Attivare strategie di continuità dell’assistenza tra turni diversi, tra servizi/strutture diversi e tra l’ospedale/domicilio;
- Assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato nella pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico ed agli standard etici e legali;
- Realizzare un inserimento efficace nei contesti di lavoro e lo sviluppo del proprio progetto professionale;
- Comunicare in modo efficace con modalità verbali/non verbali e scritte, le valutazioni e le decisioni infermieristiche ai componenti del team.
Modulo: BIOETICA
SSD M-FIL/03, CFU 1, ore 12
Docente: Cadelli Francesca
Obiettivi formativi specifici
Il modulo si propone di introdurre lo studente nella complessità del ragionamento etico, attraverso la presentazione schematica delle principali teorie etiche e del loro inevitabile rimando ad una sottostante visione antropologica.
Contenuti specifici
- I principali approcci all’etica, alle teorie etiche classiche ed ai principi etici per l’assunzione delle decisioni nel conflitto/dilemma etico
- La cura quale valore generale e specifico della professione infermieristica
- L’attuale dibattito epistemologico in bioetica e le sue conseguenze sullo statuto della vita umana nascente e morente: significato etico dell’«interruzione della gravidanza», dell’«accanimento terapeutico» e dell’«eutanasia»
- Il «consenso informato» e le «disposizioni di fine vita»
- L’accertamento della morte e la donazione degli organi
- I principali riferimenti del Codice deontologico dell’infermiere relativo alle tematiche di cui sopra
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali e interattive.
Modalità d’esame
Scritto.
Testo/i di riferimento
Sala R. Etica e Bioetica per l’Infermiere. Roma: Carocci Faber; 2003.
Cattorini P. Bioetica. Metodo ed elementi di base per affrontare i problemi clinici. Milano: Masson; 2000.
Chiodi M. Modelli teorici in bioetica. Milano: Franco Angeli; 2005.
Viafora C. Introduzione alla bioetica. Milano: Franco Angeli; 2006.
Viafora C, Mocellin S. L’argomentazione del giudizio bioetico. Teorie a confronto. Milano: Franco Angeli; 2006.
Modulo: DIRITTO DEL LAVORO
SSD IUS/07, CFU 1, ore 12
Docente: Piovesana Anna
Obiettivi formativi specifici
Lo scopo del corso è quello di fornire allo studente le nozioni essenziali del Diritto del lavoro, finalizzate ad affrontare con consapevolezza il mondo del lavoro.
Contenuti specifici
- Le fonti del diritto del lavoro: in particolare la legge (nazionale, comunitaria ed internazionale, regionale) e i contratti collettivi (nazionali e decentrati)
- I caratteri fondamentali del rapporto di lavoro: subordinazione e autonomia
- La costituzione del rapporto di lavoro
- Il contratto individuale di lavoro subordinato
- Poteri e doveri del lavoratore e del datore di lavoro
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Scritto.
Testo/i di riferimento
Dispense fornite dal docente
Raccolta aggiornata di leggi in materia di lavoro
Carinici F, R. De Luca TR, Tosi P, Treu T. Diritto del Lavoro. Il rapporto di lavoro subordinato. Torino: UTET; 2013. Vol. 2. (I capitoli da portare all’esame verranno indicati durante le lezioni)
Siti internet
- http://www.aranagenzia.it
- http://www.lavoro.gov.it
- http://www.innovazionepa.gov.it
Modulo: EPIDEMIOLOGIA
SSD MED/42 CFU 1, ore 12
Docente: Polesel Jerry
Obiettivi formativi specifici
Descrivere i principali disegni di studio con particolare riferimento ai metodi e agli strumenti di raccolta dati, i possibili bias e le tecniche per controllarli.
Identificare ed interpretare le principali misure di frequenza ed associazione.
Individuare e applicare criteri per la lettura critica di un articolo scientifico
Contenuti specifici
- Definizioni di epidemiologia e cenni storici
- Il concetto di causa di malattia
- Misure di frequenza di malattia: incidenza cumulativa, tasso di incidenza/mortalità, prevalenza, letalità, durata
- Confronto fra misure di frequenza (differenza, rapporto e standardizzazione)
- Tipi di studi epidemiologici: studi osservazionali (ecologico, trasversale, coorte, caso-controllo) e studi sperimentali (trial, disegni fattoriali, case-crossover)
- Misurare l’associazione negli studi epidemiologici (rischio relativo, odds ratio)
- Precisione e validità di uno studio epidemiologico
- L’errore casuale, il bias, il confondimento, l’interazione e le tecniche per limitarli/controllarli (randomizzazione, stratificazione, analisi multivariata, ecc…)
- Il test diagnostico: sensibilità, specificità, valore predittivo
- Fonti di dati epidemiologici (fonti pre-esistenti, dati raccolti ad hoc, revisioni e analisi di dati pubblicati)
- Lettura critica di un articolo scientifico
Modalità di svolgimento
- Lezioni frontali interattive.
- Possibili esercizi individuali (su cui il docente assicurerà la supervisione).
Modalità d’esame
- Scritto (su un articolo diffuso agli studenti almeno 15 giorni ore della prova).
Testo/i di riferimento
Pomponio G, Colosso A. EBM e metodologia della ricerca per le professioni sanitarie. Torino: Edizioni Medico Scientifiche; 2004. Cap. 2, 3, 4, 5.
Hamer S, Collison G. Evidenced-Based Practice Assistenza Basata su Prove di Efficacia. Milano: McGraw-Hill; 2002.
Palese A. Dove leggere le evidenze scientifiche per il nursing?. Assistenza Infermieristica e Ricerca; 2000, 19, 90-94.
GRADE Working Group. Grading quality of evidence and strength of recommendations. British Medical Journal 2004; 328:1490-1494.
Tommasini C. Strategie per l’implementazione e l’adozione delle linee guida nella pratica clinica: breve rassegna della letteratura. Rischio Sanità 2009; 33: 5-11.
Modulo: EVIDENZE SCIENTIFICHE PER L’INFERMIERISTICA
SSD MED/45, CFU2, ore 24
Docente: Tommasini Cristina
Obiettivi formativi specifici
Gli studenti devono diventare utilizzatori di ricerca al fine di assumere le migliori decisioni cliniche. Tuttavia, potranno anche diventare, nella loro esperienza professionale, dei produttori di ricerca, partecipando attivamente a percorsi di ricerca infermieristica.
Per questo, il modulo si propone di:
- Dibattere, a partire dalle proprie esperienze di tirocinio, esempi di variabilità della pratica infermieristiche e di gap teoria/pratica individuando gli ambiti prioritari sui quali la professione infermieristica dovrebbe intervenire;
- Definire il concetto di Evidence Based Health Care, Evidence Based Nursing, Evidence Based Medicine;
- Discutere il significato di prova di efficacia e le modalità di costruzione di una prova di efficacia;
- Reperire, sulla base di un quesito clinico, la letteratura che documenta una prova di efficacia utilizzando le banche dati disponibili;
- Analizzare criticamente, a un primo livello, gli articoli reperiti per comprendere la validità delle informazioni contenute e discuterne l’applicazione nei contesti clinici;
- Gestire la pratica infermieristica sulla base delle migliori raccomandazioni di letteratura, reperendo le Linee guida e assumendo decisioni sulla base della forza delle raccomandazione e dei livelli di prova;
- Proporre, rispetto a due informazioni contrastanti e che hanno un impatto sui pazienti, il percorso metodologico che assicura la migliore decisione clinica.
Contenuti specifici
- Concetto di ricerca, di evidenze scientifiche per il nursing (EBN) e di Evidence Based Health care (EBHC); rapporto tra ricerca e EBN
- Ragioni che sostengono un approccio infermieristico basato sulle evidenze e barriere che ne ostacolano la diffusione nella pratica clinica
- Tappe metodologiche della pratica basata sulle evidenze:
a) Formulare una domanda con la metodologia PIO/PICO
b) Ricercare le informazioni in modo efficiente
c) Valutare la qualità delle informazioni rilevate
d) Gestire le informazioni sulla base delle risorse a disposizione, delle preferenze e valori dei pazienti e delle competenze cliniche
e) Applicare la decisione cliniche e monitorizzarne l’effetto
- Tappe metodologiche della ricerca di linee guida:
a) Concetto di linee guida
b) Metodologia di sviluppo e validazione
c) Differenziazione della linea guida con il protocollo, le procedure ed altri atti di indirizzo
d) Fonti/banche dati delle linee guida e criteri di valutazione comparata di due linee guida (grading, AGREE)
- Sviluppo operativo di almeno un percorso di ricerca applicativa della letteratura sulla base di un quesito clinico sviluppato in aula
- Esercizi di riconoscimento, collocazione entro la piramide delle evidenze e di lettura critica di: metanalisi, revisione sistematica della letteratura, revisione narrativa, RCT, studio di coorte e studio descrittivo
- Barriere che ostacolano la diffusione della pratica infermieristica basata sulle evidenze e strategie per superarle: analisi critica della letteratura a disposizione
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali interattive.
Attività a piccoli gruppi in aula informatica per facilitare l’apprendimento anche applicativo: la loro frequenza sarà articolata sulla base delle esigenze di apprendimento di volta in volta individuate.
Possibili esercizi individuali (su cui il docente assicurerà la supervisione).
Modalità d’esame
Scritto (su un articolo diffuso agli studenti almeno 15 giorni ore della prova).
Testo/i di riferimento
Polit DF, Beck CT. Fondamenti di ricerca infermieristica. Milano: McGraw-Hill; 2014. Cap. 1, 2, 4.
Saiani L, Brugnolli A. Trattato di cure infermieristiche. Napoli: Idelson-Gnocchi, 2013. Cap. 9.
GRADE Working Group. Grading quality of evidence and strength of recommendations. British Medical Journal 2004; 328: 1490-1494.
Moher D, Liberati A, Tetzlaff J, et al. Linee guida per il reporting di revisioni sistematiche e metanalisi: il PRISMA Statement. Evidence 2015; 7(6): e 1000114
Palese A. Dove leggere le evidenze scientifiche per il nursing? Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2000; 19: 90-94.
Qaseen A, Forland F, Macbeth F, et al. Guidelines International Network: verso standard internazionali per la produzione di linee guida. Evidence 2012; 4(6): e1000022.
Tommasini C. Strategie per l’implementazione e l’adozione delle linee guida nella pratica clinica: breve rassegna della letteratura. Rischio Sanità 2009; 33: 5-11.
Modulo: ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA
SSD MED/45, CFU 1, ore 12
Docente: De Lucia Paola
Obiettivi formativi specifici
- Descrivere i profili professionali degli operatori sanitari, le competenze offerte da ciascuno e le strategie di integrazione organizzativa e professionale anche finalizzate ad evitare/contenere i rischi del paziente
- Indicare le norme che disciplinano l’esercizio professionale e il rapporto di lavoro dell’infermiere (in qualità di lavoratore dipendente, libero professionista) ed i contenuti della responsabilità giuridica sottesa ad ogni prestazione od omissione professionale
- Assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato nella pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico ed agli standard etici e legali
- Realizzare un inserimento efficace nei contesti di lavoro e lo sviluppo del proprio progetto professionale
- Comunicare in modo efficace con modalità verbali/non verbali e scritte, le valutazioni e le decisioni infermieristiche ai componenti del team.
Contenuti specifici
La pratica infermieristica e i livelli di governo dei processi assistenziali
- Pratica infermieristica di base, esperta ed avanzata
- I livelli della pratica infermieristica di base, esperta ed avanzata
- Le variabili che possono influenzare l’apprendimento dall’esperienza nella pratica quotidiana
- La consulenza infermieristica
I livelli di leadership nell’assistenza e nella gestione
- Il progetto di sviluppo professionale orizzontale e verticale
- Le aree di responsabilità clinica e organizzativa nell’assistenza infermieristica (Legge 42/43 e 251/2001)
- Contenuti del CCNL (declaratoria)
L’azienda sanitaria come struttura che definisce regole
Gli strumenti per la valorizzazione dei professionisti
- Metodi e strumenti per l’integrazione dell’assistenza: le Job Description e i profili di ruolo di area clinica e di area manageriale
- I processi di inserimento e valutazione del personale neoassunto;
- Standard e indicatori di performance professionali: la valutazione condivisa dei risultati dell’assistenza
Attività multiprofessionale e multidisciplinare: riferimenti normativi e concettuali
- Profili professionali degli operatori sanitari (Infermiere generico, assistente sanitario, Tecnico della prevenzione, tecnico di radiologia, dietista, terapista occupazionale, educatore professionale, medico)
- Competenze offerte dai professionisti e strategie di integrazione organizzativa e professionale
- Effetti dell’integrazione multidisciplinare
- Concetto di ruolo, funzione, attività, responsabilità ed autonomia professionale
- Collegi/ordini professionali
- Il Codice deontologico (2009)
- Strategie di sviluppo della professione infermieristica
- La documentazione infermieristica
- L’attività libero-professionale
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Orale.
Testo/i di riferimento
Silvestro A. Commentario al Codice Deontologico dell’infermiere 2009. Milano: McGraw-Hill; 2009.
Benci L. L’operatore socio sanitario: autonomia, rapporti con i professionisti e responsabilità giuridica. Rivista di Diritto delle professioni sanitarie, 2001:4(3):219-234.
Benner P. L’eccellenza nella pratica clinica infermieristica. L’apprendimento basato sull’esperienza. Milano: McGraw-Hill; 2003. p. 1-36, 135-150.
DM 14 settembre 1994 n. 739
Legge 42/99; Legge 10 agosto 2000 n. 251
DPR 225/74 tit V; funzioni dell’ausiliario, dell’OTA, dell’OSS e dell’OSSS; declaratorie C e D - CCNL 1998-2000
Legge 1 febbraio 2006 n. 43 "Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordini professionali".
Modulo: MANAGEMENT SANITARIO
SSD MED/42, CFU 1, ore 12
Docente: Rolli Federica
Obiettivi formativi e contenuti specifici
- Inquadrare il significato di management come scienza
- Identificazione il legame tra management e riforme sanitarie
- Acquisire un metodo per leggere il sistema sanitario, utilizzo dell’analisi sistemica
- Contesto (fattori di ingresso)
- Sistema organizzativo (struttura di base, meccanismi operativi, processi sociali)
- Esterno (prodotti/servizi in uscita)
- Apprendere le principali componenti del contesto
- Politiche sociali (composizione del Welfare, modificazioni dell’offerta, tendenze di de/centralizzazione)
- Definizione delle risorse
- Politiche regionali
- Acquisire conoscenze sul sistema organizzativo delle Aziende sanitarie rispetto alla struttura di base, ai meccanismi operativi ed ai processi sociali
- I modelli organizzativi: concetti generali definizione e esemplificazione di Struttura di base, Meccanismi operativi e processi sociali
- Focus sull’identificazione delle regole (pianificazione, programmazione e controllo, budget, project management…)
- Orientare al lavoro per processo
- Focus su ambito ospedaliero e correlazione con struttura di base, alcuni esempi di management (TQM, LEAN, Logistica del paziente…)
- Focus su ambito territoriale e correlazione con struttura di base, rappresentazione della presa in carico multi professionale
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Orale.
Testo/i di riferimento
- La sanità incompiuta. Proposte ed esperienze di organizzazione del lavoro in sanità. Roberto Vaccani, NIS 1992
– Cap 1 Un modello di analisi sistemica per la diagnosi del fabbisogno organizzativo
- Italy Health system review, F. Ferrè.. G.Fattore…Health systems in transition, Vol.16 No.4 2014
– Cap.2 Organization and governance
– Cap.6 Principal health reforms
- Programmazione e controllo di gestione nelle aziende sanitarie, Giorgio Casati, MC Graw-Hill 2000
– Cap 3 Il sistema di budget
Modulo: MEDICINA LEGALE
SSD MED/43, CFU 1, ore 12
Docente: Moreschi Carlo
Obiettivi formativi specifici
- Integrare le conoscenze mediche e dei processi assistenziali con le nozioni del Diritto
- Apprendere una metodologia per affrontare le problematiche giuridiche e sociali poste dall’esercizio dell’Infermieristica, nel contesto delle altre professioni sanitarie e nel rispetto delle specifiche competenze
- Sviluppare piena consapevolezza della responsabilità giuridica sottesa ad ogni prestazione od omissione professionale
Contenuti specifici
- Esercizio della Medicina e Professioni Sanitarie. La professione infermieristica: competenza e limiti
- Medicina legale penalistica
- Elementi di Diritto penale: il reato, l’elemento psicologico, le cause di non punibilità; l’imputabilità
- Qualifiche giuridiche del sanitario
- Esercizio abusivo di una professione
- Delitti contro la vita: omicidio, infanticidio. L’eutanasia nel Diritto
- Delitti contro l’incolumità individuale: percosse e lesioni personali, maltrattamenti, delitti sessuali. L’abuso sul minore
- Medicina legale civilistica
- Capacità civile: interdizione e inabilitazione
- Risarcimento del danno alla persona: danno biologico, patrimoniale, morale
- Doveri legali del sanitario
- Prestare soccorso: omissione, rifiuto di atti d’ufficio
- Il consenso informato alle cure
- Cartella clinica
- Informare l’Autorità giudiziaria: referto e denuncia
- Segreto professionale
- La responsabilità professionale dell’infermiere
- Cenni di patologia forense
- Traumatologia forense: traumi contusivi, ferite da arma bianca e d’arma da fuoco
- Le asfissie meccaniche
- Normative specifiche di interesse sanitario
- Accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori
- Interruzione volontaria della gravidanza
- Accertamento della morte e trapianti
- Tossicodipendenza
- Cenni di Medicina Legale previdenziale ed assistenziale
- Assicurazioni sociali
- Invalidità civile ed handicap
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali e interattive.
Modalità d’esame
Test scritto a risposta multipla.
Testo/i di riferimento
Benci L. Aspetti giuridici della professione infermieristica. Elementi di legislazione sanitaria. II ed. Milano: McGraw-Hill; 2007.
Dispensa schematica fornita dal docente.
Modulo: METODOLOGIA DI ORGANIZZAZIONE PROCESSI ASSISTENZIALI
SSD MED/45, CFU 1, ore 12
Docente: Palese Alvisa
Obiettivi formativi specifici
- Discutere il concetto di organizzazione del lavoro infermieristico e i fattori che determinano la complessità organizzativa
- Confrontare l’efficacia dei diversi modelli di organizzazione dell’assistenza
- Individuare le logiche di pianificazione del lavoro assistenziale per gruppi di pazienti
- Sviluppare competenze di attribuzione di attività assistenziali standard agli operatori di supporto e attivare processi di supervisione
- Decidere gli strumenti di pianificazione e di documentazione dell’assistenza pertinenti alle esigenze dei pazienti e dei contesti di presa in carico
- Garantire continuità con consegne infermieristiche efficaci per durata e contenuto
- Definire le basi per il proprio sviluppo professionale
- Individuare le strategie per sostenere e promuovere la propria professionalità
Contenuti specifici
Modelli organizzativo-assistenziali
- Analisi organizzativa di un sistema organizzativo: struttura di base, meccanismi operativi e processi sociali
- Modelli organizzativi di meso-sistema: ospedali per intensità di cure
- Modelli organizzativi dell’assistenza di unità (per compiti, funzioni, settori, piccole équipes, primary care, case manager)
- Definizione delle priorità assistenziali e gli strumenti per assicurare l’assistenza (differibilità/indifferibililità degli interventi)
- Efficacia e coerenza dei modelli assistenziali rispetto a necessità/attese di utenti, operatori e servizi.
Attribuzione e affidamento
- Affidabilità delle attività: gli ambiti di affidamento e di delega nel processo assistenziale
- OSSC/OSS: profilo di ruolo e competenze sulla base dei contenuti della Conferenza Stato – Regioni (2003/2005)
- Differenze tra profilo dell’IG e OSS/OSSC
- Complessità assistenziale dei pazienti e decidere l’affidabilità delle attività
- Processi di supervisione (normativa, formativa e di supporto) degli operatori di supporto
Dal piano personalizzato al progetto di assistenza
- Progettazione e gestione delle cure a partire dai Nursing Outcome (esiti sensibili alle cure infermieristiche)
- Strumenti di pianificazione assistenziale: il piano personalizzato, il piano standard, le clinical pathways
- Il concetto di Nursing Minimum Data Set e la sua rilevanza
- Consegne e trasferimento delle informazioni per assicurare continuità dell’’assistenza: metodologie, settimg, criteri di selezione dei dati essenziali
Pianificare e gestire il proprio sviluppo professionale
- Indicatori di autovalutazione della competenza professionale
- Strategie di sviluppo professionale ed organizzativo
- L’autoprogettazione del proprio sviluppo: il portfolio professionale
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Orale.
Testo/i di riferimento
Palese A, Lavia B, Masala O, Moretto G, Pordenon M, Santarossa A, et al. Esiti sensibili alle cure infermieristiche: analisi critica della letteratura. Assistenza Infermieristica e Ricerca. 23008;27(2):33-42.
Barelli P, Pallaoro G, Perli S, Strimmer S, Zattoni L. Modelli di organizzazione dell'assistenza: sono efficaci? Assistenza Infermieristica e Ricerca 2006 (1): 35-42.
Benci L. L’operatore socio sanitario: autonomia, rapporti con i professionisti e responsabilità giuridica. Rivista di Diritto delle professioni sanitarie, 2001:4(3):219-234.
Palese A, Cabarcas R, Dotti R, Riboli O. Documentazione scritta (consegne e piani di assistenza). Assistenza Infermieristica e Ricerca 2006; 25(2): 109-115.
Bulfone G, Sumathy M, Grubissa S, Palese A. Trasferire efficacemente informazioni e responsabilità attraverso le consegne: revisione della letteratura. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2012; 31(2): 91-101.
Saiani L, Palese A. Guida per pianificare lo sviluppo professionale e documentare le competenze. Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2002; 21(2): 3-45.
Pitacco G. Un modello di analisi della complessità assistenziale. Indicatori e standard per l’assistenza infermieristica, Supplemento de L’infermiere 2003; 8-9: 22-27
Palese A, Granzotto D, Debora, Broll MG, Carlesso N. From health organisation-centred standardisation work process to a personhood- centred care process in an Italian nursing home: effectiveness on bowel elimination model. International Journal of Older People Nursing, 2010; 5: 179-187
DPR 225/74 tit V; funzioni dell’ausiliario, dell’OTA, dell’OSS e dell’OSSS; declaratorie C e D - CCNL 1998-2000.
Conferenza Stato regioni 2003/2005 sul profilo dell’operatore di supporto.
Modulo: STATISTICA MEDICA
SSD MED/01, CFU 2, ore 24
Docente: Zucchetto Antonella
Obiettivi formativi specifici
- Comprendere la complessità della rilevazione dei dati. Distinguere tra universo e campione.
- Identificare e interpretare rappresentazioni sintetiche dei dati (tabelle, grafici e indici).
- Identificare e interpretare le principali misure di frequenza e di associazione tra variabili.
- Comprendere la complessità dei concetti di stima e di verifica d’ipotesi. Interpretare intervalli di confidenza e significatività statistica.
Contenuti specifici
La rilevazione dei dati
- Terminologia
- Fonti dei dati. La raccolta dei dati. Il questionario
- Tipologie di dati e scale di misura
- Universo e campione
Statistica descrittiva: caso univariato
- Frequenze assolute, relative e cumulate
- Rappresentazioni grafiche
- Distribuzione di frequenze. La distribuzione Normale
- Indici di posizione e tendenza centrale (moda, media, mediana, ecc.)
- Indici di dispersione (range, varianza, deviazione standard, ecc.)
Statistica descrittiva: caso bivariato
- Tabelle a doppia entrata
- Rappresentazioni grafiche
- Associazione tra variabili e cenni su correlazione e regressione
Statistica inferenziale
- Stima intervallare. Intervalli di confidenza per la media e la proporzione
- La verifica di ipotesi (significatività statistica, p-value)
- Cenni sui test statistici (Chi-quadrato, t di Student)
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali ed esercitazioni.
Modalità d’esame
Scritto (Domande ed esercizi).
Testo/i di riferimento
Materiale fornito dal docente (diapositive delle lezioni).
Fowler J, Jarvis P, Chevannes M. Statistica per le professioni sanitarie. Napoli: EdiSES; 2006.
Insegnamento
INFERMIERISTICA CLINICA IN AREA MATERNO-INFANTILE
CFU 4
Obiettivi formativi dell’insegnamento
L’Insegnamento offre agli studenti le conoscenze per erogare un’efficace assistenza nei problemi di salute più frequenti nell’area Materno-Infantile. Lo studente, al termine dell’Insegnamento è in grado di:
- Descrivere i fondamenti della diagnostica ginecologica: anamnesi, esame obiettivo, ecografia, colposcopia e altre indagini;
- Descrivere la patologia del ciclo mestruale, la dismenorrea, l’iper- e ipomenorrea e la poli- e oligomenorrea;
- Descrivere le più frequenti infezioni del tratto genito-urinario, le strategie preventive e di trattamento;
- Conoscere le più frequenti patologie della cervice, le strategie preventive e di trattamento delle displasie e neoplasie, patologie del corpo uterino, il prolasso utero-vaginale, le patologie dell’ovaio, della vulva e della mammella;
- Conoscere la menopausa, le problematiche correlate e l’efficacia dei trattamenti ormonali sostitutivi;
- Indicare le strategie di pianificazione famigliare;
- Conoscere gli esami preconcezionali;
- Descrivere le modalità di gestione dei problemi più frequenti in gravidanza e il riconoscimento delle principali patologie della gravidanza;
- Descrivere le fasi del parto (spontaneo, pilotato e cesareo);
- Conoscere la normativa di interesse in campo ostetrico e ginecologico;
- Accertare i bisogni della donna, del bambino e della famiglia durante il periodo perinatale;
- Descrivere le tappe dello sviluppo del bambino fino all’adolescenza e i criteri di riconoscimento di uno sviluppo cognitivo, affettivo e psicomotorio normale;
- Identificare i criteri per l’osservazione, la conduzione dell’esame obiettivo e la rilevazione dei parametri vitali in età pediatrica;
- Accertare e trattare i più frequenti problemi infermieristici in età pediatrica (febbre, mal di pancia, respiratori, alimentari);
- Accertare ed attivare le strategie per determinare un ambiente sicuro di crescita del bambino;
- Descrivere i modelli organizzativi in area materno-infantile, le caratteristiche strutturali e le modalità di intervento e le strategie di coinvolgimento attivo dei genitori nell’assistenza;
- Descrivere il profilo dell’infermiere pediatrico e dell’ostetrica con competenza di base ed avanzate e le strategie di lavoro multiprofessionali nei dipartimenti materno/infantili.
Modulo: GINECOLOGIA/OSTETRICIA
SSD MED/40, CFU 1, 12 ore
Docente: Biasioli Anna
Obiettivi formativi specifici
Il corso intende fornire allo studente le conoscenze/competenze per aiutarlo a gestire le pazienti che si presentano in ospedale o in uno studio ostetrico ginecologico affrontando i principali problemi clinici.
Contenuti specifici
- Diagnostica ginecologica
- Patologia del ciclo mestruale: amenorree
- Fisiopatologia della menopausa
- Aborto, gravidanza extra-uterina e patologia trofoblastica
- Infezioni in ginecologia
- Endometriosi
- Inquadramento dell’Infertilità e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita
- Inquadramento della patologia uro ginecologica: prolasso genitale e incontinenza urinaria
- Infezione da papilloma virus: epidemiologia e rilevanza clinica
- Oncologia ginecologica: ovaio, utero, cervice uterina
- Indagini di diagnosi prenatale: ultrascreen, amniocentesi, villocentesi e gestione della gravidanza
- Patologie della gravidanza: minaccia di parto prematuro, preeclampsia, diabete in gravidanza
- Sanguinamenti in gravidanza del III trimestre: placenta previa e distacco di placenta
- Emergenze ostetriche in travaglio e parto: emorragia post-partum, distocia di spalla
- Principali indicazioni a parto operativo e taglio cesareo
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Discussione di casi clinici.
Verranno mostrate attrezzature, spiegate le modalità d’uso, precauzioni e rischi o date indicazioni di gestione pratica.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla e domande a risposta aperta.
Testo/i di riferimento
Dispense fornite dal docente.
Pescetto, De Cecco, Pecorari, Ragni. Ginecologia e ostetricia. Roma: Seu; 2009.
Libri scritti dal Dott. Del Pup donati alla biblioteca del corso di laurea in infermieristica.
Modulo: INFERMIERISTICA OSTETRICA
SSD MED/47, CFU 1, ore 12
Docente: De Vitt Laura
Obiettivi formativi specifici
Il modulo intende fornire le conoscenze di base fondamentali per la gestione di richieste di informazione/assistenza infermieristica pertinente al profilo professionale, nell’ambito della promozione e tutela della salute olistica nel percorso nascita.
Al termine del modulo lo studente sarà in grado di:
- Conoscere i concetti generali inerenti alla promozione e tutela della salute della diade madre/feto (prenatal-care)
- Conoscere come si pone diagnosi di gravidanza (segni di gravidanza, anamnesi ostetrica, esame clinico, esami di laboratorio, esami ecografici, diagnosi pre-natale: test biochimici, esami invasivi)
- Conoscere le modificazioni fisiologiche in gravidanza
- Conoscere gli screening per problemi clinici in gravidanza
- Comprendere la fisiologia del travaglio / parto ed evoluzione clinica
- Comprendere l’assistenza infermieristica al parto (situazioni di urgenza – emergenza) / sala operatoria: strumentazione taglio cesareo
- Conoscere le principali patologie del secondamento e la rilevanza del lavorare in team nella gestione dell’emergenza
Contenuti specifici
- Profilo professionale dell’ostetrica D.M 740/1994
- Competenze, ruolo e responsabilità dell’ostetrica
- Lavoro d’equipe nei dipartimenti materno/infantili
- La disciplina ostetrica e le fasi del processo di Midwifery
- Analisi epistemologica della scienza ostetrica
- Teorie e modelli nella disciplina ostetrica
- Esercizio delle attività professionali di ostetrica (Decreto legislativo 09.11.2007 N. 206 – recepimento delle Direttive Europee)
- Codice Etico Internazionale delle ostetriche (06.05.1993)
- Codice Deontologico dell’Ostetrica (10.03.2000)
- Adozione del Progetto Obiettivo Materno Infantile (POMI) D.M. 24.04.2000
- Cenni di anatomia femminile, maschile e cranio fetale
- Fecondazione, annidamento
- Diagnosi di gravidanza, durata della gravidanza, età gestazionale ed età concezionale
- Fasi di sviluppo del prodotto del concepimento
- Adattamenti materni: le modificazioni anatomo-funzionali indotte dalla gravidanza
- L’evoluzione di una gravidanza fisiologica
- Le implicazioni psicologiche della gravidanza
- Gli aspetti dell’igiene in gravidanza (mamme libere dal fumo, dieta, esercizio fisico, alcol, etc)
- Promozione della salute in gravidanza in relazione alle evidenze scientifiche
- Prevenzione dei danni del pavimento pelvico in gravidanza e nel parto
- 1° trimestre: colloquio, anamnesi, diagnosi prenatale, counselling igiene, seno, perineo, stili vita, valutazione emozionale, esame obiettivo generale ed ostetrico
- 2° trimestre: esame obiettivo generale ed ostetrico, esami di base, ecografia morfologica e di accrescimento, valutazione emozionale, corso di accompagnamento alla gravidanza
- 3° trimestre: esame obiettivo generale ed ostetrico, esami di base, diagnosi, manovre di Leopold, valutazione emozionale, corso di preparazione al parto
- Valutazione del rischio ostetrico: esami ematochimici e sierologici, cardiotocografia.
- Assistenza al Parto fisiologico: applicazione del processo di midwifery management nel parto a basso rischio secondo l’Evidence Based Medicine
- Accertamento dello stato di salute materno/fetale
- Cardiotocografia
- Diagnosi ostetrica
- Soddisfacimento dei bisogni di base della partoriente
- Sostegno durante il travaglio
- Controllo del dolore
- Sorveglianza clinica dell’andamento del travaglio
- Fattori del parto: il canale osseo, le parti molli, il feto, la forza
- Fenomeni dinamici, meccanici e plastici
- Secondamento
- Assistenza del neonato sano
- Processo di assistenza ostetrica in puerperio aspetti biofisici e psicosociali
- Assistenza infermieristica alla paziente sottoposta a taglio cesareo (urgente e di routine)
- Trattamento dei problemi in allattamento
- Interventi per prevenire e risolvere alcune patologie/complicanze del puerperio
- Gestione del parto in ambulanza
- Pianificazione familiare
- Contraccezione
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla e domande a risposta aperta.
Testo/i di riferimento
Pescetto Giuseppe P, De Cecco G, Pecorari D. Ginecologia e ostetricia. Roma: SEU; 2001.
Valle A, Bottino S, Meregalli V, Zanini A. Manuale di sala parto. Milano: Edi-Ermes; 2006.
Bacchi MA, Gramellini D, Verrotti C. Emergenze in Ginecologia e Ostetricia. Fidenza: Mattioli 1885; 2011.
Pillè C, Granese D, Vorzitelli L. Manuale delle urgenze in ostetricia e ginecologia. Diagnosi e terapia. Cosenza: EdiBios.
Miller AWF, Hanretty KP. Ostetricia illustrata. Roma: Verduci; 2000.
Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n° 740 Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profili professionale dell’ostetrica/o
Rodriguez D. Professione Ostetrica/o. Aspetti di medicina legale e responsabilità. Milano: Eleda; 2001.
Guana M. La disciplina ostetrica teoria, pratica e organizzazione della professione. Milano: McGraw-Hill; 2006.
Federazione Nazionale Collegi Ostetriche Codice deontologico dell’ostetrica/o. Approvato dal Consiglio Nazionale, Roma 10/11 marzo 2000.
Codice Etico Internazionale delle ostetriche ICM 06 maggio 1993
Decreto Legislativo 09 novembre 2007, N 206 Esercizio delle attività professionali di ostetrica
FNCO – Federazione Nazionale Collegi Ostetriche. La professione di ostetrica/o Fonti storiche, legislative regolamentari per l’esercizio della professione. Roma, 1997.
D.M. 24 aprile 2000 – Adozione del Progetto Obiettivo Materno - Infantile relativo al PSN per il triennio 1998-2000.
Guana M. Il profilo dell’ostetrica/o in relazione alle direttive Europee. Rivista Lucina. FNCO N3/2001.
Guana M. Midwifery: arte e scienza dell’ostetrica/o. Atti 29° Congresso Nazionale delle Ostetriche. Cagliari FNCO. Agire per una midwifery di qualità. Prolusione atti 29° Congresso nazionale delle Ostetriche, Cagliari 1998
Guana M. Aspetti Epistemologici della scienza ostetrica (Midwifery). Rivista diritto delle professioni sanitarie. 5(2): 121-127, 2002.
Marra A. Il ginecologo e l’ostetrico. Diritti, Doveri e responsabilità. Milano: Passoni; 2003.
Marra A. Responsabilità penale e civile dei medici in Ginecologia e Ostetricia. Milano: Passoni; 2003.
Guida all’esercizio della professione di ostetrica/o Patrocinio della Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche. Torino: Edizioni Medico Scientifiche; 2002.
National Istitute for Clinical Excellence (NICE) Linee guida Assistenza prenatale. Assistenza di routine per la donna sana. Ottobre 2003 e Marzo 2008.
Decreto Ministeriale 10 settembre 1998 Accertamenti di laboratorio e diagnostica strumentale a tutela della maternità
Marchi A. Strumenti per l’assistenza alla gravidanza. Firenze: SEE; 2003.
Marchi A. Il parto: piano di assistenza, linee guida e EBM strumentazione in ostetricia e ginecologia. Firenze: SEE; 2007.
Di Giacomo P, Rigon LA. Assistenza infermieristica e ostetrica in area materno-infantile assistenziali con la donna, il neonato e la famiglia. Milano: CEA; 2002.
Ladewig, London, Davidson. Assistenza alla maternità. Padova: Piccin; 2012.
Modulo: INFERMIERISTICA PEDIATRICA
SSD MED/45, CFU 1, 12 ore
Docente: Nascimben Anna
Obiettivi formativi specifici
- Identificare i principi contenuti nella carta dei diritti del bambino in ospedale
- Conoscere l’approccio assistenziale centrato sulla famiglia
- Descrivere i bisogni del neonato fisiologico e la Care neonatale
- Conoscere i bisogni del bambino/adolescente ospedalizzato e le strategie di comunicazione verbale e non verbale
- Descrivere le caratteristiche dell'unita' operativa di degenza pediatrica
- Identificare l'iter di accoglimento del neonato/bambino
- Identificare le principali urgenze/emergenze pediatriche e i relativi criteri di valutazione attraverso la valutazione segni e sintomi, l’analisi dei bisogni, l’identificazione delle priorità e la definizione degli obiettivi
Contenuti specifici
Pianificare l'assistenza infermieristica al bambino con:
- Convulsione febbrile
- Febbre
- Gastroenterite
- Infezioni delle vie urinarie
- Trauma cranico
- Ingestione di sostanze velenose
- Diabete
- Bronchiolite
- Crisi asmatica
- Maltrattamenti
- Dolore
- Isolamento ed infezioni crociate
Bisogni di base del neonato/ bambino
- L'alimentazione del neonato
- Allattamento al seno alla luce del B.F.H.
- Rooming-in - allattamento artificiale
- La Banca del latte materno
- Monitoraggio parametri vitali neonato/bambino: strumenti usati e tecniche di rilevazione
- Indice di apgar
- Igiene e cura del neonato
- Il pianto come mezzo di comunicazione del neonato
- Scale algometriche per la rilevazione del dolore nel neonato e nel bambino
- Misure antropometriche e curve di crescita
- Sonno e riposo
- Eliminazione urinaria ed intestinale: metodologia di raccolta campioni urine e feci
- IL gioco come strumento per entrare in relazione con il bimb0
- Terapia farmacologica in ambito pediatrico
- Diluizione e dosaggio
- Tecniche e vie di somministrazione (compresa la terapia insulinica)
- Misure di sicurezza per la tutela dei bambini in ambito ospedaliero e domiciliare
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla e domande a risposta aperta.
Testo/i di riferimento
Gialli M, Miragoli A, Rocchi MR, Stefanel R. Infermieristica Clinica in ambito Materno Infantile. I ed. Milano: Hoepli; 2007.
Glasper A, Richardson J. A textbook of Children’s and young People’s Nursing. I ed. Churchill Linvingstone; 2006.
Badon P, Cesaro S. Manuale di nursing pediatrico. I ed. Milano: CEA; 2002.
Bowden RV, Smith Greenberg C. Pediatric Nursing Procedures. III ed. Philadelphia: Lippincott Williams & Wilkins; 2012.
Craven RF, Hirnle CJ. Principi fondamentali dell’assistenza infermieristica. III ed. Milano: CEA; 2007.
Modulo: PEDIATRIA
SSD MED/38, CFU 1, ore 12
Docente: Dall’Amico Roberto
Contenuti specifici
- Malattie esantematiche
- Vaccinazioni
- Bronchiolite
- Polmoniti
- Celiachia
- Gastroenteriti
- Crescita
- Convulsioni febbrili
- Traumi cranici
- Invaginazione intestinale/ernie/appendicite
- Tumore di Wilms, Neuroblastoma, Leucemia
- Catetere venoso centrale e sua manutenzione
- Piastrinopenie e anemie in età pediatrica
- Anemia falciforme
- Diabete
- Infezione vie urinarie
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Scritto.
Testo/i di riferimento
Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n° 740 Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profili professionale dell’ostetrica/o
Rodriguez D. Professione Ostetrica/o. Aspetti di medicina legale e responsabilità. Milano: Eleda; 2001.
Guana M. La disciplina ostetrica teoria, pratica e organizzazione della professione. Milano: McGraw-Hill; 2006.
Federazione Nazionale Collegi Ostetriche Codice deontologico dell’ostetrica/o. Approvato dal Consiglio Nazionale, Roma 10/11 marzo 2000.
Codice Etico Internazionale delle ostetriche ICM 06 maggio 1993
Decreto Legislativo 09 novembre 2007, N 206 Esercizio delle attività professionali di ostetrica
FNCO – Federazione Nazionale Collegi Ostetriche. La professione di ostetrica/o Fonti storiche, legislative regolamentari per l’esercizio della professione. Roma, 1997.
D.M. 24 aprile 2000 – Adozione del Progetto Obiettivo Materno - Infantile relativo al PSN per il triennio 1998-2000.
Guana M. Il profilo dell’ostetrica/o in relazione alle direttive Europee. Rivista Lucina. FNCO N3/2001.
Guana M. Midwifery: arte e scienza dell’ostetrica/o. Atti 29° Congresso Nazionale delle Ostetriche. Cagliari FNCO. Agire per una midwifery di qualità. Prolusione atti 29° Congresso nazionale delle Ostetriche, Cagliari 1998
Guana M. Aspetti Epistemologici della scienza ostetrica (Midwifery). Rivista diritto delle professioni sanitarie. 5(2): 121-127, 2002.
Marra A. Il ginecologo e l’ostetrico. Diritti, Doveri e responsabilità. Milano: Passoni; 2003.
Marra A. Responsabilità penale e civile dei medici in Ginecologia e Ostetricia. Milano: Passoni; 2003.
Guida all’esercizio della professione di ostetrica/o Patrocinio della Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche. Torino: Edizioni Medico Scientifiche; 2002.
National Istitute for Clinical Excellence (NICE) Linee guida Assistenza prenatale. Assistenza di routine per la donna sana. Ottobre 2003 e Marzo 2008.
Decreto Ministeriale 10 settembre 1998 Accertamenti di laboratorio e diagnostica strumentale a tutela della maternità
Marchi A. Strumenti per l’assistenza alla gravidanza. Firenze: SEE; 2003.
Marchi A. Il parto: piano di assistenza, linee guida e EBM strumentazione in ostetricia e ginecologia. Firenze: SEE; 2007.
Insegnamento
INFERMIERISTICA CLINICA IN URGENZA/EMERGENZA
CFU 6
Obiettivi formativi dell’insegnamento
L’Insegnamento offre agli studenti le basi per sostenere gli studenti nell’attivazione degli interventi assistenziali necessari a gestire le situazioni acute e/o critiche sia in contesto ospedaliero che territoriale e domiciliare. Lo studente, al termine dell’Insegnamento, è in grado di:
- Indicare, attraverso i criteri della ‘early warning system’ i pazienti a rischio di deterioramento rapido ed attivare la sequenza delle operazioni finalizzate al ripristino/stabilizzazioni delle funzioni vitali;
- Riconoscere i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti con problemi di interesse internistico in regime d’urgenza, in particolare riferiti alla insufficienza respiratoria cronica in fase di riacutizzazione, all’insufficienza coronaria acuta, all’embolia polmonare, all’avvelenamento/intossicazione;
- Riconoscere i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti con problemi di interesse chirurgico in regime d’urgenza, in particolare riferiti al politraumatizzato (toracico e/o addominale, vascolare, cranico) con addome acuto, emorragia digestiva, ischemia acuta agli arti inferiori;
- Identificare le esigenze assistenziali dei pazienti in età pediatrica sottoposti ad interventi chirurgici;
- Descrivere il quadro clinico e i principi di trattamento delle più comuni lesioni traumatiche (distorsioni delle principali articolazioni, fratture dei segmenti ossei principali, lezioni da schiacciamento) e degenerative (artrosi, osteocondriti e osteocondrosi) dell'apparato locomotore;
- Attivare efficacemente il sistema di emergenza extra ed intraospedaliero;
- Adottare il sistema di decisione delle priorità assistenziali nella gestione di un paziente critico o instabile;
- Utilizzare i criteri di attribuzione delle priorità (triage) nella gestione di più pazienti con problemi urgenti/emergenti;
- Gestire un monitoraggio avanzato delle funzioni vitali nel paziente critico;
- Gestire, applicando le prescrizioni diagnostico-terapeutiche, il paziente che ha bisogno di un supporto di uno o più organi;
- Identificare i rischi specifici dei pazienti critici (infettivi, nel trasporto/trasferimento, correlati all’uso della tecnologia, delle applicazioni elettriche e dei farmaci) ed attivare strategie di risk management;
- Descrivere le peculiarità organizzative ed assistenziali delle chirurgia e medicina d’urgenza e delle cure intensive;
- Indicare le peculiarità assistenziali del paziente sottoposto al trapianto d’organo (rene e fegato);
- Attuare gli interventi di rianimazione di base ed avanzata e superare con esito positivo il corso di BLSD.
Modulo: CHIRURGIA D’URGENZA
SSD MED/18, CFU 1, 12 ore
Docente: Terrosu Giovanni
Obiettivi formativi specifici
- Riconoscere i principali segni e sintomi clinici, i flussi diagnostici ed i rischi/complicanze dei pazienti con problemi di interesse chirurgico in regime d’urgenza
- Descrivere i principi e le tecniche della terapia chirurgica
- Indicare le peculiarità organizzative ed assistenziali in regime d’urgenza
Contenuti specifici
- Trauma
- Percorso diagnostico e terapeutico del paziente traumatizzato
- Trauma toracico
- Fratture costali
- Pneumotorace
- Emotorace
- Trauma addominale
- Emoperitoneo
- Trauma epatico
- Rottura della milza
- Trauma vascolare
- Aneurismi
- Ischemia acuta degli arti
- Dolore addominale
- Emorragie digestive
- Lesioni da caustici
- Trapianto d’organo
- La rete organizzativa
- Trapianto di fegato
- Trapianto rene-pancreas
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla.
Testo/i di riferimento
Bresadola V. Chirurgica per le professioni sanitarie. Napoli: EdiSES; 2006.
Staudacker C. Chirurgia d’urgenza. Milano: Elsevier; 2005.
Modulo: INFERMIERISTICA CRITICITÀ VITALE
SSD MED/45, CFU 2, 24 ore
Docente: Mattiussi Elisa
Obiettivi formativi specifici
- Attivare efficacemente il sistema di emergenza extra ed intraospedaliero;
- Adottare il sistema di decisione delle priorità assistenziali nella gestione di un paziente critico o instabile;
- Utilizzare i criteri di attribuzione delle priorità (triage) nella gestione di più pazienti con problemi urgenti/emergenti;
- Gestire un monitoraggio avanzato delle funzioni vitali nel paziente critico;
- Gestire, applicando le prescrizioni diagnostico-terapeutiche, il paziente che ha bisogno di un supporto di uno o più organi;
- Identificare i rischi specifici dei pazienti critici (infettivi, nel trasporto/trasferimento, correlati all’uso della tecnologia, delle applicazioni elettriche e dei farmaci) ed attivare strategie di risk management;
- Descrivere le peculiarità organizzative ed assistenziali delle chirurgia e medicina d’urgenza e delle cure intensive;
- Indicare le peculiarità assistenziali del paziente sottoposto al trapianto d’organo (rene e fegato);
Contenuti specifici
- PAZIENTE CRITICO:
- Chi è il paziente critico, quali i setting assistenziali e la sorveglianza e monitoraggio come strumenti di identificazione
- Deterioramento clinico: modalità di valutazione e utilizzo score di gravità
- Paziente in terapia intensiva e accertamento ABCDE
- FUNZIONE RESPIRATORIA:
- Vie aeree
- Presidi per garantire pervietà vie aeree: extraglottici, sottoglottici, tracheostomia
- Nursing vie aeree (gestione infermieristica tubo endotracheale e aspirazione secrezioni bronchiali)
- Ventilazione meccanica invasiva
- Nozioni fondamentali su VAM e monitoraggio
- Nursing al paziente in VAM
- Polmonite associata a ventilazione e nursing di prevenzione
- Svezzamento del pzt dalla VAM
- Ventilazione meccanica non invasiva
- Modalità di ventilazione non invasiva
- Interfacce per effettuazione NIV
- Principali complicanze e nursing associati a NIV e alle sue interfacce
- FUNZIONE CARDIOVASCOLARE
- Monitoraggio invasivo di base e avanzato della funzione cardiovascolare:
- Elementi fondamentali ECG
- Monitoraggio invasivo di PA e PVC
- Monitoraggio tramite Swan Ganz di PAP e paramentri emodinamici
- Complicanze monitoraggio e nursing
- Central Line Associated Blood Stream Infections e nursing
- FUNZIONE NEUROLOGICA
- Valutazione funzione neurologica tramite accertamento di base e avanzato
- Monitoraggio PIC e PPC
- Nursing al pzt con quadro di ipertensione endocranica e casi clinici
- Elementi fondamentali su morte encefalica e nursing al potenziale donatore di organi
- Delirium da TI: identificazione, monitoraggio e aspetti infermieristici
- FUNZIONE RENALE
- Monitoraggio funzionalità renale
- Nursing nei trattamenti sostitutivi renali
- FUNZIONE GASTROINTESTINALE
- Aspetti fondamentali sulla nutrizione artificiale in terapia intensiva
- Nursing al paziente in nutrizione artificiale
- Compromissione funzione intestinale e aspetti infermieristici
- TERAPIE INTENSIVE APERTE
- Esperienze e letteratura
- Considerazioni in aula
- ASPETTI INFERMIERISTICI NEL TRIAGE OSPEDALIERO
- Elementi teorici su triage e ruolo infermieristico nel triage
- Casi clinici triage
- POLITRAUMA
- Dall’extraospedaliero alla gestione multidisciplinare intraospedaliera
- Ruolo infermieristico nella gestione del trauma
- Nursing nelle alterazioni vitali del pzt politraumatizzato
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla.
Testo/i di riferimento
URDEN LD, STACY KM, LOUGH ME. Thelan's Critical Care Nursing: Diagnosis and Management. 5th Edition. Mosby 2005
SASSO L, SILVESTRO A, ROCCO G, TIBALDI L, MOGGIA F. Infermieristica in area critica. Ed. McGraw-Hill 2012. ISBN: 9788838626678
PERUZZI S. La somministrazione dei farmaci in area critica 2/ed. Ed McGraw-Hill 2006. ISBN: 9788838616662
GALVAGNI M, PERINI C. Il monitoraggio strumentale in area critica. Ed. McGraw-Hill 2008. ISBN: 9788838636653
CHULAY M, BURNS SM. AACN - Manuale di Area Critica L'essenziale a portata di mano. Ed. McGraw-Hill 2007. ISBN: 9788838616235
Modulo: MEDICINA D’URGENZA
SSD MED/09, CFU 1, 12 ore
Docente: Cravero Ranieri Giuseppe
Obiettivi formativi specifici
Il modulo intende fornire gli elementi di valutazione e stratificazione del rischio del paziente con le sindromi cliniche affrontate nel corso, il razionale sottostante, il decorso clinico regolare delle sindromi, i segni del decorso complicato.
Contenuti specifici
- Supporto delle funzioni vitali e di base – BLS
- Approccio ABCDE al paziente critico
- Il Monitoraggio non invasivo in Urgenza/emergenza
- Insufficienza respiratoria acuta
- Inquadramento generale
- Gestione non invasiva del paziente con insufficienza respiratoria acuta in Emergenza/urgenza
- Scompenso acuto di cuore
- Inquadramento generale dell’insufficienza cardiaca
- Gestione del paziente con insufficienza ventricolare sinistra in Pronto Soccorso - Medicina d’Urgenza
- Percorsi clinico assistenziali nel paziente con dolore toracico in Pronto Soccorso/Medicina d’Urgenza
- Il ruolo del monitoraggio elettrocardiografico
- Anafilassi sistemica e asma bronchiale acuto
- La reazione allergica immediata
- Inquadramento generale e aspetti rilevanti nella emergenza - urgenza
- La gestione del paziente con broncospasmo acuto
- Droghe d’abuso in Pronto Soccorso - Medicina d’Urgenza
- Inquadramento generale e gestione del paziente con intossicazione
- Inquadramento generale e gestione delle comuni intossicazioni
- Intossicazioni da farmaci
- Inquadramento generale
- Le sindromi principali
- Generalità sui metodi di decontaminazione, depurazione, eliminazione
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla.
Testo/i di riferimento
Gai V. Medicina d’Urgenza: pratica e progresso. Torino: Edizioni Medico-Scientifiche; 2001.
Fultz J, Sturt PA. Nursing nell’emergenza-urgenza, Milano: Elseiver; 2007.
Della Corte F. Manuale di Medicina d’urgenza. Milano: McGraw-Hill; 2007.
Casentini R, Aliberti S. ABC della ventilazione non invasiva in urgenza. Milano: McGraw-Hill; 2006.
Modulo: ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
SSD MED/33, CFU 1, 12 ore
Docente: Gisonni Renato
Obiettivi formativi specifici
Descrivere il quadro clinico e i principi di trattamento delle più comuni lesioni traumatiche (distorsioni delle principali articolazioni, fratture dei segmenti ossei principali, lezioni da schiacciamento) e degenerative (artrosi, osteocondriti e osteocondrosi) dell'apparato locomotore.
Contenuti specifici
Fratture
- Generalità
- Principali fratture dell’arto superiore ed inferiore
Distacchi epifisari
- Generalità
- Principali distacchi epifisari dell’arto superiore ed inferiore
Lussazioni
- Generalità
- Principali lussazioni dell’arto superiore ed inferiore
Distorsioni
- Generalità
- Distorsione di ginocchio
- Distorsione di caviglia
Artrosi
- Generalità
- Coxartrosi
- Gonartrosi
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla.
Testo/i di riferimento
Verranno indicati dal docente
Modulo: RIANIMAZIONE ED EMERGENZA
SSD MED/41, CFU 1, 12 ore
Docente: Pellis Tommaso
Obiettivi formativi specifici
Il modulo offre agli studenti le basi per sostenere gli studenti nell’attivazione degli interventi assistenziali necessari a gestire le situazioni acute e/o critiche sia in contesto ospedaliero che territoriale e domiciliare
Contenuti specifici
- Il malato critico
- Riconoscimento del malfunzionamento delle funzioni vitali, trasporto, disponibilità e consumo di Ossigeno
- Score di valutazione di gravità in T. I.
- Principi, organizzazione ed utilizzazione delle tecniche di terapia intensiva
- Ventilazione artificiale
- Monitoraggio funzioni vitali
- Monitoraggio emodinamico
- L’arresto cardiaco: BLSD, riconoscimento e primo trattamento
- Principi e tecniche
- Intubazione oro-tracheale
- Fluidoterapia e terapie emosostitutive
- Rianimazione cardiopolmonare
- Drenaggi polmonari
- Soccorso al politraumatizzato
- Triage
- Primary survival and secondary survival
- score di Gravità
- Cardio-Circolatorio
- Lo shock
- Scompenso cardiaco acuto
- Insufficienza cardiaca
- Respiratorio
- Insufficienza respiratoria acuta e acuta su cronica
- Patologia traumatica, infettiva, embolica, versamento pleurico, broncospasmo
- I supporti respiratori e la ventilazione meccanica
- Neurologico
- Coma
- Ipertensione endocranica
- Delirio e stato confusionale
- Valutazione della morte cerebrale e problematiche del donatore d’organo
- Rene
- Equilibrio Idro-Elettrolitico e Acido-Base
- Insufficienza renale acuta
- Patologia Infettiva
- SIRS/MOF/SEPSI
- Problematiche infettive del paziente immunodepresso
- Ustioni, Ipotermie, Avvelenamenti, Annegamenti, Allergie
- L’ustionato
- Ipotermia/ipertermie
- Folgorazione
- Intossicazioni da farmaci
- Intossicazione da prodotti di uso domestico
- Avvelenamenti
- Annegamenti
- Embolia gassosa
- Allergie e shock anafilattico
Modalità di svolgimento
Lezione frontale.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla.
Testo/i di riferimento
Romano E. Anestesia - I principi e le tecniche. Milano: UTET; 1991.
Miller RD. Anesthesia. Churchill Livingstone; 2009.
Novelli GP. Anestesia, Rianimazione ed Emergenze Medico-Chirurgiche. Napoli: Idelson-Gnocchi; 2001.
Rosen P. Emergency Medicine. Elsevier - Mosby; 2013.
Civetta JM. Critical Care. Philadelphia: J.B. Lippincott; 1989.
American Heart Association. Health Care Provider’s Manual for Basic Life Support.
American Heart Association. Textbook of advanced cardiac life support
Bongard FS, SUE DY. Critical Care Diagnosis & Treatment. Lange Medical Books - McGraw-Hill; 2002.
Saunders CE, Ho MT. Emergency Diagnosis & Treatment. Lange Medical Books - McGraw-Hill; 1992.
Della Rocca G. Emodinamica ed Emodinamica volumetrica in Anestesia e Rianimazione. Bologna: Arianna Casalecchio Editore; 2007.
Insegnamento
INFERMIERISTICA NELLA COMUNITÁ
CFU 5
Obiettivi formativi dell’insegnamento
L’Insegnamento offre agli studenti le basi per intervenire efficacemente nella presa in carico domiciliare, residenziale o distrettuale degli utenti vulnerabili, con problemi psichiatrici o di salute cronici, anche attraverso progetti multi-professionali di lungo termine. Lo studente, al termine dell’Insegnamento, è in grado di:
- Riferire i concetti base che guidano la pratica infermieristica di comunità orientata ai singoli, ai gruppi ed alla popolazione (determinanti sociali della salute; cure primarie; promozione della salute; prevenzione dei disagi mentali; modelli di welfare; community care);
- Descrivere i bisogni di assistenza infermieristica della popolazione affetta da dipendenza, disabilità psichica e disturbi mentali;
- Applicare metodi e strumenti di integrazione socio-sanitaria e modalità di intervento integrato nella comunità, attivando reti informali e formali di riferimento del paziente vulnerabile;
- Descrivere gli approcci collaborativi della presa in carico integrata dei problemi di salute del singolo e della famiglia, dell’identificazione precoce della situazione ad elevata vulnerabilità nella fase acuta e nella fase di compenso identificando le risorse offerte dal contesto, le strategie di intervento multidisciplinare, le tipologie dei progetti terapeutici (domiciliari, residenziali, comunitari);
- Pianificare e gestire la continuità dell’assistenza e la dimissione protetta nei pazienti a rischio di dimissione difficile;
- Descrivere l’epidemiologia e la clinica dei principali quadri sindromici (disturbi dello spettro schizofrenico, disturbi affettivi, disturbi d’ansia, disturbi di personalità, disturbi del comportamento alimentare, alcolismo, disturbi d’abuso di sostanze, nuovi quadri patologici, demenze);
- Pianificare e gestire interventi di educazione terapeutica per sviluppare capacità di self-care;
- Conoscere e attuare le fasi d’avvio della relazione terapeutica con una persona affetta da un disturbo psichiatrico;
- Riconoscere gli elementi di base della psicopatologia generale utili per l’accertamento integrato e la comprensione delle ricadute sui modelli di vita; la conoscenza delle diagnosi e classificazione delle malattie psichiatriche;
- Riportare le indicazioni, uso clinico e tollerabilità dei farmaci ansiolitici/sedativi, antidepressivi, antipsicotici e stabilizzatori dell’umore;
- Riconoscere le principali ricadute dell’invalidità, cronicità e malattia mentale nel contesto famigliare e di vita dei pazienti;
- Individuare e gestire, in collaborazione con altri professionisti, le alterazioni comportamentali maggiormente frequenti e a rischio per il paziente quali: confusione mentale, disorientamento, agitazione;
- Indicare i principi di tutela del paziente portatore di disagio psichico contenuti nella legislazione.
Modulo: INFERMIERISTICA DI COMUNITÀ
SSD MED/45, CFU 1, 12 ore
Docente: Claut Laura
Obiettivi formativi specifici
- Comprendere le logiche di contesto storico-economico, culturale, nell’organizzazione sanitaria, in riferimento alla prospettiva della popolazione, dei determinanti sociali della salute, le cure primarie, le strategie di promozione della salute ambito d’intervento dell’infermiere di comunità: i principali documenti OMS ed i riferimenti normativi nazionali e regionali
- Conoscere i concetti che guidano e orientano la pratica infermieristica nella scelta delle diverse strategie attivabili per garantire la continuità assistenziale (tra rete di servizi diversi, ospedale e territorio)
- Descrivere gli approcci collaborativi nella valutazione dei bisogni del singolo e della comunità che possono supportare nella individuazione dei problemi di salute, delle risorse della comunità e dell’identificazione precoce delle situazione ad elevato rischio e vulnerabilità
- Descrivere il modello organizzativo dell’infermieristica di comunità
- Conoscere le strategie per attivare le reti informali e formali di riferimento del paziente ed i possibili percorsi del paziente nell’ambito della rete dei servizi
- Conoscere e descrivere le strategie di intervento più efficaci ed appropriate nelle popolazioni vulnerabili (anziani fragili, con problemi di dipendenza, disabilità psicofisica)
Contenuti specifici
- I principali documenti OMS ed i riferimenti normativi nazionali e regionali
- Il contesto normativo: cenni sulla legislazione nazionale e regionale pertinente, con particolare riferimento alla LR 16 ottobre 2014, n. 17 “Riordino del Servizio Sanitario Regionale”
- I PSSR 2006–2008 e 2010-12
- Le cure primarie
- Evoluzione dall’assistenza infermieristica dal paradigma prestazionale a quello relazionale: infermieristica di comunità
- La continuità delle cure e rete dei servizi
- Integrazione ospedale territorio
- Continuità assistenziale e dimissione programmata (protetta)
- Attivazione cure primarie e solidarietà primaria: la figura del caregiver
- La pianificazione delle dimissioni programmate e responsabilità infermieristica: scheda di segnalazione UVD, lettera di dimissione infermieristica, modelli a confronto
- Le aree ad elevata integrazione sociosanitaria ed i tre livelli dell’integrazione
- L’integrazione sociosanitaria: processi e strumenti della presa in carico integrata
- Lo strumento di valutazione multidimensionale ValGraf e il fascicolo sanitario domiciliare
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali interattive.
Lavoro di gruppo.
Modalità d’esame
Scritto.
Testo/i di riferimento
Pellizzari M. L’infermiere di Comunità. Dalla teoria alla prassi. Milano: Mc Graw Hill; 2008.
Regione FVG. Piano Sanitario e socio-sanitario 2006-2008, 2010-12.
Tartaglini D. L’infermiere e la comunità. Teorie e modelli organizzativi per il lavoro sul territorio. Roma: Carocci; 2006.
Maurer FA, Smith CH. Community public Health Nursing practice. Health for families and populations. St. Louis: Elsevier Saunders; 2005.
Heron C. Aiutare i carer - il lavoro sociale dei familiari impegnati nell’assistenza. Trento: Erickson; 2002.
Modulo: INFERMIERISTICA EDUCATIVA
SSD MED/45, CFU 1, 12 ore
Docente: Ortez Giulia
Obiettivi formativi specifici
Lo/la studente/essa dovrà:
Conoscere le metodologie per pianificare, gestire e valutare interventi di educazione alla persona, rivolti al singolo e alla famiglia, nelle fasi della malattia (acuta/cronica) e nelle transizioni tra contesti (ospedale-territorio-ospedale) garantendo la continuità assistenziale ed educativa.
Risultati di apprendimento attesi come riportati nei seguenti Descrittori di Dublino.
Conoscenza e capacità di comprensione
Distinguere i concetti di promozione della salute, educazione sanitaria e terapeutica: scopi, destinatari, modalità e ambiti di intervento
Capacità di applicare conoscenza
Riconoscere, approfondire e sperimentare le tappe metodologiche di un progetto di educazione terapeutica
Adottare modelli e strumenti per documentare la continuità educativa delle cure
Scegliere diverse strategie educative con i pazienti ed i caregiver, nella promozione delle capacità di autocura per il controllo della malattia (dall’informazione all’educazione terapeutica ospedaliera e domiciliare).
Autonomia di giudizio
Identificare le persone che richiedono dimissione pianificata ed educazione post dimissione, selezionando gli strumenti di screening multidimensionali (B.R.A.S.S. Index, scheda continuità educativa)
Riconoscere i bisogni educativi da gestire nella continuità assistenziale e nella dimissione pianificata: percorsi attivabili nella rete dei servizi;
Valutare gli esiti clinici attribuibili all’assistenza e sensibili all’educazione terapeutica
Abilità comunicative
Identificare le strategie comunicative educative che promuovono il coinvolgimento e mantengono l’aderenza terapeutica e la responsabilizzazione all’autocura (intervista motivazionale)
Assicurare la personalizzazione del percorso educativo, rinforzando strategie di adattamento potenziando le risorse disponibili (umane, documentali e didattiche, fattori favorenti e ostacolanti l’apprendimento)
Contenuti specifici
MODULO:
1. Elementi essenziali per un inquadramento epidemiologico delle problematiche di salute più rilevanti nella popolazione nell’ambito delle cure infermieristiche di comunità (long-term care) ed health literacy;
L’educazione nella prevenzione delle malattie e nell’assistenza dei malati e dei disabili in tutte le fasce d’età OMS (Therapeutic patient education program, 1998).
I 3 livelli di educazione sanitaria quale ambito di attività della promozione della salute: una strategia etica ed economica.
Educazione terapeutica parte di programmi di continuità di cura nelle transizioni tra contesti.
2. Dalla crisi alla progettualità educativa: le tappe della progettazione educativa
Identificazione del problema clinico del paziente;
Analisi dei bisogni educativi del paziente/caregiver: definizione della diagnosi educativa;
Il contratto educativo: obiettivi di sicurezza e personalizzati, generali e specifici;
La pianificazione educativa: risorse, metodi, tempi (la gradualità dell’apprendimento);
Valutazione dei risultati di apprendimento correlati agli esiti clinici.
Progettazione educativa rivolta a persone con patologia cronica e/o caregiver (ad esempio: pazienti adulti post SCA; paziente dimesso con presidi medico-chirurgici complessi; adolescenti con diabete, bambini con asma).
3. Strumenti per identificare i pazienti a rischio di dimissione difficile (BRASS, Barthel Index, BINA);
Servizi attivabili e strumenti per garantire la continuità educativa dell’utente cronico e della sua famiglia nelle transizioni tra contesti;
Stakeholder interni (parenti, amici, vicini di casa, caregiver di riferimento) o esterni (reti AMA, associazioni volontari, figure chiave) da coinvolgere per fornire sostegno al progetto educativo.
4. Costruzione dei contenuti e dei messaggi efficaci di salute (take away message, e multimediali) per fornire informazioni e addestrare paziente-famiglia-caregiver all’autocura;
Lo sviluppo delle competenze educative a sostegno del benessere delle persone e delle famiglie (metodologia dell’addestramento)
Modalità di svolgimento
Lezioni teoriche per introdurre l’argomento; analisi guidata di video, studio di caso, esercitazioni di progettazione in piccolo gruppo con applicazione ed esposizione guidata (esempi di progetti educativi innovativi).
Modalità d’esame
L’esame consiste in prova scritta integrata.
Testo/i di riferimento
Costituiscono fonti di studio per l’esame:
SAIANI L, BRUGNOLLI A. Trattato di cure infermieristiche, Sorbona, Milano 2010 (Cap. 8, pp. 204-227; 233-245).
AVANZINI F, DI GIULIO P et al. Efficacia di un intervento educativo infermieristico in pazienti ricoverati per una sindrome coronarica acuta. Assistenza infermieristica e ricerca 2011; 30: 16-23.
Per approfondimento:
BEGHELLI A, FERRARESI A, MANFREDINI M. Educazione terapeutica- metodologia e applicazioni. Roma: Carocci Faber, 2° Ed. 2015
Modulo: INFERMIERISTICA NELLA SALUTE MENTALE E PSICHIATRICA
SSD MED/45, CFU 1, 12 ore
Docente: Zamarian Regina
Obiettivi formativi specifici
- Descrivere l’evoluzione dei modelli di presa in carico del disagio/ disturbo mentale, alla luce dei riferimenti legislativi nazionali
- Definire le competenze di base ed avanzate nell’assistenza infermieristica per la persona e la comunità, in un ottica di complementarietà all’interno dell’équipe interprofessionale
- Descrivere le linee essenziali per la progettazione di interventi di natura preventiva, curativa e riabilitativa all’interno del Progetto terapeutico nelle situazioni psicopatologie più rilevanti per gravità e prevalenza
- Riconoscere le caratteristiche delle famiglie ad elevata complessità assistenziale per avviare una relazione funzionale al Progetto terapeutico
Contenuti specifici
- L’evoluzione del paradigma psichiatrico attraverso l’analisi diacronica dei modelli assistenziali e della normativa specifica: L.180/78, Progetti Obiettivo 1994/1996 e 1998/2000 e Linee Guida per la Tutela della Salute Mentale 2008)
- L’organizzazione dei Servizi di Salute mentale e la mission del D.S.M: la presa in carico, la continuità terapeutica, la multidisciplinarietà
- Il rischio di stigma ed esclusione sociale nelle persone con disagio/disturbo mentale: il tema dei diritti
- Le componenti costitutive della relazione terapeutica in ambito psichiatrico
- L’équipe interprofessionale come risorsa nel settore della Salute Mentale: strategie per ‘abitare’ l’équipe
- Le funzioni infermieristiche sec. M.A. Tacchini
- Funzione di osservazione
- Funzione di intermediario
- Funzione di oggetto inanimato
- Funzione di Io-Ausiliario
- Funzione di accoglienza
- Funzione psicoeducativa (verso i famigliari)
- Funzione terapeutica e riabilitativa
- Funzione di didattica e di ricerca
- Distinte nella pratica di base e avanzata
- L’ accertamento multidimensionale: osservazione, intervista, individuazione degli aspetti psicopatologici, analisi e interpretazione del contesto di vita
- Gestione della comunicazione patologica: i pensieri disfunzionali sec. A.Beck
- Strategie assistenziali in situazioni psicopatologiche specifiche:
- Disturbi dell’umore
- Disturbi d’ansia
- Disturbi psicotici
- Disturbi di personalità
- Il problema dell’aderenza al trattamento e aspetti specifici della terapia farmacologica in psichiatria
- L’evento ‘crisi’ in ambito psichiatrico
- La gestione pro-attiva della crisi
- Presentazione di situazioni critiche emblematiche (esempio: T.S.O., comportamenti disadattativi, rischio suicidario, contenzione)
- Stili comunicativi funzionali e disfunzionali nei contesti familiari disorganizzati, rigidi, ostili e multiproblematici
- Le strategie d’intervento nelle situazioni di coping disfunzionale
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Scritto.
Testo/i di riferimento
Barelli P, Spagnolli E. Infermieristica e salute mentale. Milano: Masson; 2004.
AA.VV. Il ruolo dell’infermiere nell’area della salute mentale: assistenza, legislazione e nuovi percorsi di formazione Suppl. de “L’Infermiere” n.4/2002
Tacchini MA. Professione infermiere nei servizi psichiatrici. Milano: Masson; 1998. Cap. 2.
G.U. n.102 del 2.5.2008 Supplemento Ordinario n.111 Linee di indirizzo nazionale per la Salute Mentale
Goffman E. Asylums. Torino: Einaudi; 1961. Cap. 2, 3, 4.
Ciambrello C, Cantelmi T, Pasini A. Infermieristica clinica in igiene mentale. Milano: CEA; 2001. Cap 3, 11.
Fava G, Vizziello G, Disnan G, Colucci MR. Genitori psicotici. Torino: Bollati; 1999. Cap. 9.
Articoli selezionati da riviste internazionali di settore su contenuti specifici forniti dal docente
Modulo: PEDAGOGIA
SSD M-PED/01, CFU 1, 12 ore
Docente: Dobrina Raffaella
Obiettivi formativi specifici
Il modulo intende fornire allo studente la capacità di:
- Distinguere e descrivere i significati di pedagogia, educazione, formazione, andragogia e formazione permanente
- Distinguere le diverse applicazioni della pedagogia nella formazione e nella pratica infermieristica
- Distinguere i processi propri di apprendimento dell’adulto da quelli del bambino e le implicazioni nella progettazione formativa
- Distinguere ed applicare le fasi della progettazione formativa
- Organizzare un progetto di formazione efficace rivolto al singolo o al gruppo
Contenuti specifici
1) La pedagogia nella formazione e nella pratica infermieristica
2) Evoluzione del lessico pedagogico: educazione, formazione, lifelong learning, lifewide learning
3) L’apprendimento dell’adulto e le implicazioni nella progettazione e pratica educativa
4) La progettazione formativa e le sue variabili
4.a) I fattori intrinseci ed estrinseci che influiscono sull’apprendimento
4.b) Educare nei contesti sanitari eterogenei: il dialogo transculturale
5) Le fasi della progettazione formativa: analisi del contesto e dei bisogni educativi; definizione degli obiettivi e contratto educativo; scelta e organizzazione di contenuti e metodi; realizzazione dell’intervento educativo; sistemi di valutazione
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Analisi di film.
Lavori di gruppo.
Modalità d’esame
Scritto con domande a scelta multipla e case study.
Testo/i di riferimento
Materiale fornito dal docente
Ferraresi A et al. Educazione terapeutica Carocci, 2004 (Capp. 2,5,6,7,8)
Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente (fino pag. 11)
Mazzetti M. Il dialogo transculturale. Milano: Carocci; 2003. p. 27-64.
Modulo: PSICHIATRIA
SSD MED/25, CFU 1, 12 ore
Docente: Zamparutti Giuliano
Obiettivi formativi specifici
- Identificare le manifestazioni dei disturbi psichici
- Collegare i diversi approcci della psichiatria al trattamento dei principali disturbi
- Descrivere i modelli organizzativi e operativi dei servizi psichiatrici
Conoscenze acquisite
Nozioni di neurofisiologia, neurochimica e psicologia generale.
Contenuti specifici
- Elementi di psicopatologia generale
- Esame dello stato psichico
- Diagnosi e classificazioni psichiatriche
- Delirium
- Disturbo amnestico
- Disturbi mentali dovuti a cause mediche generali
- Schizofrenia e disturbi psicotici
- Disturbi dell’umore
- Disturbi d’ansia
- Disturbi somatoformi e dissociativi
- Alcolismo
- Disturbi del comportamento alimentare
- Disturbi di personalità
- I trattamenti farmacologici
- Uso clinico e tollerabilità dei farmaci ansiolitici/sedativi, antidepressivi, antipsicotici
- Le psicoterapie in ambito psichiatrico, la riabilitazione psichiatrica
- L’organizzazione dei servizi psichiatrici
- La legislazione psichiatrica
Modalità di svolgimento
Lezioni frontali.
Modalità d’esame
Scritto.
Testo/i di riferimento
Burton NL. Introduzione alla psichiatria. Bologna: Il Mulino; 2009.
Testi di consultazione
- Golberg D, Benjamin S, Creed F. Psichiatria nella pratica medica. Roma: Il Pensiero Scientifico; 1996.
- Liberman RP. La riabilitazione Psichiatrica. Milano: Cortina, Milano; 1997.
- Ciambrello C, Cantelmi T, Pasini A. Infermieristica clinica in igiene mentale. Milano: CEA; 2001.
LABORATORI III
SSD MED/45, CFU 1, ore 30
Docente: Ortez Giulia
Obiettivi formativi del corso
Laboratorio correlato all’insegnamento di Infermieristica Clinica Urgenza Emergenza
Multiterapia nella criticità vitale, criteri di scelta dei devices e di monitoraggio
- Sviluppare capacità decisionali nella scelta dell’accesso vascolare basate su prove di efficacia nel paziente critico
- Sviluppare abilità di sorveglianza farmacologica e di calcolo per la gestione sicura della multiterapia endovenosa (ev) nel paziente critico
- Decidere le modalità di un efficace monitoraggio multiparamentrico sia per la sorveglianza clinica che farmacologica
Laboratorio correlati all’insegnamento di Infermieristica Clinica Area Materno Infantile
Promuovere un efficace allattamento al seno correlato all’insegnamento
- Acquisire abilità per la promozione all'allattamento al seno
- Tecniche di attaccamento
- Postura del bambino
- Modalità per favorire il riflesso della suzione
- Uso di presidi
- Valutazione del quantitativo di latte assunto
Gestione sicura e promozione dell’aderenza farmacologica nei bambini
- Acquisire abilità nella gestione sicura dei farmaci in ambito pediatrico con particolare riferimento alla valutazione del bambino
- Acquisire abilità per favorire l’aderenza alla terapia farmacologica nelle diverse età del bambino
Laboratori correlati all’insegnamento di Gestione rischio clinico e tutela del paziente
Metodi per l’interrogazione di banche dati/report clinico
- Formulare una strategia di ricerca avanzata con termini MeSH, operatori booleani, limiti, partendo da un quesito clinico perfezionato
- Salvare una strategia di ricerca
- Effettuare una ricerca per autore, rivista
Apprendere dall’errore: sperimentare metodi di analisi su un caso clinico
- Applicare i metodi di analisi reattivi appropriati per analizzare i quasi errori, riconoscere le cause – individuali, situazionali, …
- Proporre soluzioni per la prevenzione
Trasferire la responsabilità dei pazienti attraverso le note progressive e definire le priorità
- Organizzare le cure infermieristiche di un gruppo di pazienti presi in carico:
- Identificare dalle consegne i dati rilevanti dei pazienti presi in carico
- Riconoscere i problemi dei pazienti da gestire durante il turno secondo priorità
- Sviluppare capacità di pianificazione e organizzazione dell’assistenza rivolta a gruppi di pazienti
Preparare il proprio curriculum (CV) e gestire un colloquio di assunzione
- Elaborare il proprio CV vitae secondo gli standard europei
- Sviluppare abilità per realizzare un colloqui di assunzione
Laboratori correlati all’insegnamento di infermieristica nella comunità
Progetto educativo per la continuità delle cure nel paziente in dimissione
- Applicare le tappe della progettazione di un intervento di educazione terapeutica e programmare la continuità assistenziale tra ospedale e territorio
Strategie di motivazione per l’aderenza terapeutica dei pazienti
- Sperimentare la metodologia della pianificazione educativa nella continuità assistenziale
- Realizzare un colloquio motivazionale per favorire l’aderenza terapeutica in pazienti dimessi con presidi medico/chirurgici complessi
- Sviluppare abilità per identificare e gestire le potenziali resistenze
Colloquio strutturato e non strutturato nei pazienti con ansia e depressione
- Realizzare un primo colloquio di accertamento dello stato clinico e aderenza alla terapia seguendo la scala Hamilton e secondo la sequenza del colloquio (far emergere - fornire informazioni - far emergere)
Modalità di svolgimento
Visione di filmati.
Scenari clinici con mandati specifici da analizzare e proporre soluzioni in piccoli gruppi.
Role Playing.
Discussione in piccoli gruppi sulle decisioni assunte o criticità evidenziate.
Esercitazioni pratiche su banche dati.
Testo/i di riferimento
Laboratorio correlato all’insegnamento di Infermieristica Clinica Urgenza Emergenza
Bankhead A, Boullata J, Brantley S, Corkins M, Guenter P, Krenitsky J, Lyman B, Metheny A, Mueller C, Robbins S, Wessel J, and A.S.P.E.N. Enteral Nutrition Practice Recommendations. JPEN published online 26 January 2009 DOI: 10.1177/0148607108330314 (Sintesi fornita da docente)
Chulay, Burns SM. AACN Manuale di area critica. L’essenziale a portata di mano. Milano: McGraw-Hill; 2011. Cap. 3.1-3.11, 4, 7, 8.
Linee Guida per la Prevenzione delle infezioni da Catetere intravascolari, 2011. http://www.aslbat.it/attachments/580_Linee%20guida%20per%20la%20prevenzione%20delle%20infezioni%20correlate%20a%20cateteri%20intravascolari.pdf
RNAO. Nursing Practice Guidelines. Assessment and devices selection for vascular access. Toronto, Canada: Registred Nurses Association of Ontario. 2004 (Revised 2008).
Laboratorio correlati all’insegnamento di Infermieristica Clinica Area Materno Infantile
Gialli M, Miragoli A, Rocchi MR, Stefanel R. Infermieristica Clinica in ambito Materno Infantile. I ed. Milano: Hoepli; 2007.
Glasper A, Richardson J. A textbook of Children’s and young People’s Nursing. I ed. Churchill Linvingstone; 2006.
Laboratori correlati all’insegnamento di Gestione rischio clinico e tutela del paziente
Ministero della Salute. Governo clinico, Qualità e Sicurezza nelle cure. Archivio documenti. In http://www.ministerosalute.it/qualita/archivioDocumentiQualita.jsp?lingua=italiano&menu=documenti.
Bulfone G, Sumathy M, Grubissa S, Palese A. Trasferire efficacemente informazioni e responsabilità attraverso le consegne: revisione della letteratura. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2012; 31(2): 91-101.
Palese A, Cabarcas R, Dotti R, Riboli O. Documentazione scritta (consegne e piani di assistenza). Assistenza Infermieristica e Ricerca 2006; 25(2): 109-115.
Saiani L, Palese A. Guida per pianificare lo sviluppo professionale e documentare le competenze. Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2002; 21(2): 3-45.
Laboratori correlati all’insegnamento di infermieristica nella comunità
AA.VV. Quaderno dell'infermiere N 23 del 2008: la nutrizione artificiale.
Best Practice Evidence Based Practice Information Sheets for Health Professionals: L’aspirazione tracheale degli adulti con via respiratoria artificiale. Bologna: Centro studi EBN; 2000. Vol. 4.
Becchi MA. Il caregiver del paziente complesso ed il suo addestramento. Roma: Panorama della Sanità; 2010.
Ferraresi A, Gaiani R, Manfredini M. Educazione Terapeutica. Metodologia e applicazioni. Roma: Carocci; 2004.
Miller W, Rollnick S. Il colloquio di motivazione. Trento: Erikson; 1994. p. 13-195.
ATTIVITA’ FORMATIVE PROFESSIONALIZZANTI e TIROCINIO
SSD MED/45, CFU 24, ore 720
Docente: Roberta Grando
Obiettivi formativi del tirocinio
Il tirocinio del terzo anno è progettato per promuovere negli studenti infermieri il consolidamento e avanzamento delle competenze del primo e secondo anno e sviluppare capacità di:
- presa in carico di pazienti con problemi di salute di media ed elevata complessità;
- presa di decisione sulle priorità e sull’assistenza infermieristica da erogare anche a gruppi di pazienti;
- progettazione e gestione di processi assistenziali anche attribuendo e supervisionando attività agli OSS;
- attivazione e mantenimento della continuità assistenziale (all’interno della medesima Struttura Complessa (SC)/Servizio, tra diverse SC/Servizi della medesima struttura, tra ospedale e territorio).
Obiettivi formativi specifici
- Sviluppare abilità di individuazione delle priorità assistenziali sul singolo paziente e su gruppi di pazienti.
- Gestire pazienti in condizioni di urgenza/emergenza nei diversi setting assistenziali ospedalieri e di comunità.
- Gestire pazienti in condizioni di disagio psichico in strutture ospedaliere, territoriali e di comunità.
- Gestire processi di presa in carico globale nei pazienti con problematiche di salute di bassa, media ed elevata complessità, ad andamento cronico o acuto nei diversi setting assistenziali.
- Sviluppare abilità di supervisione e attribuzione delle competenze agli OSS(c);
- Sviluppare abilità di attivazione e mantenimento della continuità assistenziale (tra turni e tra setting assistenziali diversi), gestire la dimissione protetta e preparare paziente, famigliari e caregiver alla gestione domiciliare dell’assistenza.
- Attuare sistemi di valutazione multidimensionali dei problemi del paziente valutando le risorse del sistema ‘famiglia’, formali ed informali;
- Attivare interventi professionali integrati con altre professionalità;
- Progettare il proprio percorso formativo.
Contenuti specifici esperienziali
Per raggiungere le competenze generali attese e dare la possibilità agli studenti di approfondire degli ambiti di competenza in base ai loro bisogni/attitudini, il percorso di tirocinio clinico offerto è caratterizzato da due indirizzi:
- presa in carico a breve termine dei pazienti acuti (Percorso ‘Acuti’)
- presa in carico a lungo termine dei pazienti cronici (Percorso ‘Comunità’).
I due indirizzi, si differenziano sostanzialmente per la prevalente esposizione a problematiche assistenziali in area ospedaliera (paziente acuto, riacutizzato, critico) piuttosto che di comunità (prevenzione terziaria, cronicità e riabilitazione); a questa logica corrispondono sedi di tirocinio pertinenti per casistica, problematiche assistenziali e trattamenti.
Modalità di svolgimento
Tirocinio clinico sia per il percorso acuto che cronico prevede l’esposizione a cinque esperienze da effettuare presso:
- area ospedaliera generale/specialistica, una area ospedaliera di terapia intensiva e un area materno-infantile (pediatria/neonatologia)
- area territoriale distrettuale (SID/ADI), residenziale (RSA, CdR) e area della salute mentale (CSM, altri servizi DSM).
Modalità d’esame
Le competenze sviluppate dallo studente sono valutate complessivamente durante le esperienze di tirocinio in base a:
- applicare le conoscenze,
- dimostrare comprensione e autonomia di giudizio
- utilizzare abilità di comunicazione e relazione
- dimostrare responsabilità e capacità di apprendimento/autovalutazione
Al termine del tirocinio verranno valutate con metodologia OSCE (Objective Structured Clinical Examination). L’esame Obiettivo Standardizzato delle Competenze Cliniche secondo la metodologia OSCE per la valutazione delle competenze raggiunte nelle attività formative professionalizzanti di tirocinio (stazioni sequenziali di: simulazioni, testimonianze di parenti/operatori, audio/video registrazioni, casi clinici)
Strategie di supporto all’apprendimento clinico:
Debriefing clinici ed esperienziali
Il caso Mini-Cex
Report di tirocinio (a valenza clinica, EBN, educativa) su mandati specifici e/o individuati dagli studenti nei contesti di tirocinio
Feedback valutativo sull'auto-progettazione delle esperienze di apprendimento a scelta dello studente (es. per progettazione tirocini
Progettazione personalizzata del tirocinio opzionale
Valutazioni intermedie e finali in tirocinio
Strumenti di supporto:
Testo: Saiani L, Brugnolli A. Trattato di cure infermieristiche. Napoli: Sorbona – Idelson Gnocchi; 2011.
Documento: “Guida per la preparazione all’esame OSCE”.